I nostri Comuni in questi ultimi tempi fecero non pochi sacrifici per mantenere in buono stato i loro boschi e diffenderne la vegetazione. Per persuadersi di ciò basta osservare i salari aumentati co’ quali si pagano dai medesimi i guardaboschi di adesso in confronto d’anni fa. – Ebbe al salario accresciuto corrispose poi l’opera del guardaboschi? Si fece egli più attivo, più vigilante, più imparziale? La risposta dovrebbe essere affermativa, perché un vecchio proverbio da sacrestia suona: qualis pagatio etc. ma in realtà non è senza un perché che ora son per dire. – Prima e molto più dopo l’inondazione (epoca ormai famosa passata in giudicato per molte ragioni) con danari della Provincia e dello Stato gli aggiunti forestali vennero qua e là impiantando o seminando degli orti vivai contenenti varie pianticelle destinate a fare del nostro Trentino una selva selvaggia. Questi orti vivai vennero e vengono affidati alla tutela, cura e premura del guardaboschi locale, il quale avendo o sperando buona paga da questa nuova incombenza, a tutt’uomo si presta alla coltivazione dell’orticello semenzaio. – Quasi ogni dì ci fa una visita, qualche bella oretta si ferma a considerarlo, a curarlo, di quando in quando ritornato a casa si mette a tavolo e ne stende rapporti lusinghieri alla preposta Autorità; i guardaboschi del vicinato non mancano di onorare il vivaio di frequenti visite, neppure si lasciano desiderare le riunioni monstre presiedute da qualche agente forestale onde dare sopra loco istruzioni pratiche e precetti di selvicoltura ai numerosi convenuti, ed intanto? E intanto la sorveglianza dei boschi già impiantati ed adulti viene trascurata. E mentre il guardaboschi fa da guarda-vivaio, la capra dalle due gambe fa man bassa nel bosco adulto e vegeto.
E’ questa buona previdenza? Per un bene che si spera da qui a 50 anni, si trascura un bene che si ha presente; si lasciano distruggere i boschi presenti per attendere a quelli di là da venire. – Con ciò non intendo mica dire che s’abbandonino gli orti vivai, diomenguardi, ma solo di esporre una mia opinione, qualmente cioè la cura dell’orto vivaio non sia da affidarsi ai guardaboschi del luogo, ma a qualche altra persona egualmente capace come p.e. al maestro di scuola. Il guardaboschi è pagato dal suo Comune per guardare i boschi e non già per fare l’ortolano, e l’affidare una tal bisogna ad un’ altra persona che non sia il guardaboschi è certamente il miglior provvedimento pei boschi presenti e futuri. – A chi s’aspetta il rimedio?
R.
Soggetto produttore: | “La Voce Cattolica”, n. 68 |
Data: | 14/06/1883 |
Pseudonimo: | R |
Descrizione: | Articolo in cui vengono criticate le mansioni dei guardaboschi. |