Ci scrivono dalle Giudicarie Esteriori.

Sette Pievi, 7 maggio. Fu una provvidenza segnalatissima il bel tempo di questi ultimi giorni. I nostri contadini si diedero per bene le mani dattorno, e già a quest’ora sono quasi ultimati i lavori delle semine primaverili. La campagna progredisce a vista e le nostre buonicomadri furtivamente han messo ad incubazione i provini del seme bachi. Se il bel tempo continua, anticiperemo di una settimana, in confronto dell’anno scorso, la regolare incubazione de’ bachi, ché la foglia de’ gelsi fa capolino, e sarà un tanto di più guadagnato se incasseremo in antecipazione di 10 giorni il relativo prodotto dei bozzoli. I nostri operai contadini, ultimati qui i lavori primaverili, nelle prossime settimane ritornano numerosi nel Regno d’Italia ad occuparsi per breve tempo nella sfogliatura (pelare) di gelsi; dove li precedettero già in questi dì le nostre ragazze e donne in buon numero per educarvi i filugelli; cosicché la via di Ballino è battuta continuamente dì e notte pedinibuscalcantibus da questi valligiani i quali accorrono, come dice la Gazzetta di Trento, ove trovano il tornaconto!…

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Delle cose d’America, vi posso dire che dopo que’ sei individui morti per colèra a Villa-Rosario, non successe altra disgrazia. Anzi gli ammalati stanno ora tutti bene. Dalle lettere giunte ultimamente si venne ad apprendere che un medico genovese, assieme al R. Cappellano di Villa-Rosario, si portarono al troppo ormai famoso bosco dei carobolari e che coll’ajuto di Dio poterono salvare que’ poveri ammalati. Le medicine loro somministrate fecero mirabilia. Quello che consolò le famiglie desolate di qui, e che consolò noi tutti, si fu il sapere che i poveri defunti ebbero tutti ricevuti i conforti religiosi a mezzo del sunnominato sacerdote. Ne sia ringraziato Iddio!

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In questi dì sarà stipulato il contratto del Bagno di Comano che ancora per 20 anni viene condotto dal sig. Vianini, e credo che con ciò cadano dalle fondamenta le due cantonate in cui urtò il naso troppo lungo dell’emerito vostro Renzo. A cosa fatta non mancherò di fare personalmente le mie scuse presso lo stesso; chi sa che non arrivi con ciò a scuoterlo dal suo troppo lungo proponimento? Intanto arrivedella!

Toni

Soggetto produttore:“La Voce Cattolica”, supplemento al n. 53
Data:10/05/1887
Pseudonimo:Toni
Descrizione:Articolo relativo alla situazione agricola e migratoria, al colera degli emigranti in Argentina e al contratto per il Bagno di Comano. Nella parte finale continua il gioco letterario legato agli pseudonimi (in questo caso quelli di Toni e Renzo).