Giudicarie Esteriori 24 maggio.

Ai 24 Maggio! Propriamente il dì anniversario della gelata fatalissima dello scorso anno! Fatale per tutti i Trentini, fatale per noi Giudicariesi e fatale anche per la Voce.… Ma piano a ma’ passi; le due prime fatalità sono ormai passate nel dominio della storia; l’ultima è ancora sub judice.

Ciò promesso a mo’ d’esordio, eccovi una breve relazione dello stato delle campagne di questa simpatica valle trentina, quale ve la può dare il solito rustico.

I prati che 10 giorni fa presentavano una zolla erbosa fitta e morbida da prometterci un abbondantissimo maggese, soffersero non poco per un ora straordinaria, fresca e secca anzichenò, proveniente da mezzogiorno, la quale influì sul suolo in modo che l’erba minuta andò avvizzendosi e scomparendo non poco; egualmente soffersero i frumenti; se domine Iddio ci mandasse una pioggia ammolliente, si spera di guadagnare il perduto; ne Lo preghiamo a calde istanze, perché anche nel secolo dei lumi e del progresso, noi, retrogradi e codini di primo grido, dall’alto aspettiamo gli ajuti ed i doni, sicuri d’essere esauditi dal Padre nostro che è ne’ cieli.

I gelsi vivi, sono in antecipazione colla loro foglia di otto giorni di fronte ai bacolini i quali sono alla prima muta, se precoci, ed alla nascita se ritardati. Dico i gelsi vivi, perché non tutti sono tali. Quelli tagliati al ceppo l’anno scorso e quelli spogliati al raccolto dei bachi, rimessi dopo la brina, sono quasi del tutto secchi. I polloni di un anno, e che fino ad autunno tardo facevano pompa di lor verdi frondi, ora sono affatto secchi; pochi getti del legno vecchio ti dicono che la pianta è ancor viva, ma senza prodotto quest’anno! Beneficio anche questo della terribile gelata, e punto fermo senza puntini; sono fatali i puntini più della brina; informino i framassoni che ne fanno la spaventosa loro insegna!

La vegetazione rigogliosa de’gelsi ed antecipata, noi la consideriamo come una Provvidenza divina, perché supplisce ai gelsi seccati e dà commodità alle nostre massaje d’essere generose di pasti ai filugelli al d’anteciparne la salita al bosco ed assicurarne meglio il prodotto, senza venire al pessimo estremo di comperare la foglia.

Maggio asciutto, frutta da pertutto; ed il proverbio s’avvera appuntino; ora gli alberi fruttiferi, d’ogni sorta, portarono fiori a bizeffe, e già sono stracarichi di piccole frutta; e con questa frase di fra Galdino finisco, perché mi è simpatica; immaginatevi, fu pronunziata nella casa della futura ed in quel solenne momento; solenne per le vessazioni di don Rodrigo; per gli aiuti sperati dal padre Cristoforo; solennissimo infine per Lucia e Renzo.

Addio.                                                                                                                  

 Rustico

Soggetto produttore:“La Voce Cattolica”, n. 63
Data:18880529
Pseudonimo:Rustico
Descrizione:Articolo relativo allo stato delle campagne giudicariesi e alla situazione dei bachi da seta nel giorno dell'anniversario della gelata del 24 maggio 1887.