S. Croce18 dic. 88. – Siamo entrati nell’inverno senza avvedercene; un tempo migliore non si può desiderare. Il nostro contadino poté fare buone proviste di legna da fuoco, di far letto d’ogni specie, sicché ne avrà in primavera più abbondante concime. Anche la terra poté essere lavorata fin qui perfino nelle posizioni piane; solo da tre giorni i lavori restarono sospesi pel gelo forte. Addì 14 e 15 corr. nelle posizioni più frigide il termometro R. segnava 8°, qui in sede consorziale solo 4°. – In luoghi solatii a S. Croce furono trovate in questi dì fragole maturate testè e viole primole come fossimo in marzo! – Il prezzo della paglia sta fisso a 24 soldi il peso e 26 il fieno. – Il burro di caselli a raffreddamento si paga in loco f. 1.05 il kg e f. 1 quello dei caselli noetici. La popolazione del distretto si è fatta ora rara, rara, mentre una quinta parte crescente della stessa se n’è andata ai lavori invernali nel regno d’Italia. Senza esagerare 2500 mancano ora dal distretto dei nostri popolani, compresi gli emigrati all’America. Tanti e tanti come p.e. i ragazzi dai 12 ai 14 anni, guadagneranno appena la polenta ed il viaggio, gli altri però porteranno a Pasqua un po’ di peculio per far tacere le affamate ed ingorde gole degli esattori e degli strozzini semitici battezzati e forse qualchecosa resterà per lusingare un po’ le gole meno pretendenti dei poveri famigliari che furono lasciati a casa, perché non poterono emigrare o per l’età o per l’impossibilità. Oh quanto farebbero bene nel popolo le società di cooperazione, e le casse di prestiti! Chi sa che qualcuno da noi non ci si metta sul serio per costituire qualcosa? Intanto interesso il Consiglio a tirar più copie dello statuto stampato sull’Almanacco e spedirne un 100 a questo Consorzio per divulgarle meglio e farne capire l’importanza.

Buone Feste, buon’anno miglior assai del presente finito.

Soggetto produttore:“Bollettino C.P.A.”, anno 1888, 18 dicembre, p. 322
Data:18/12/1888
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Descrizione:Articolo riguardante le condizioni agricolo-metereologiche, l’emigrazione e la cooperazione. Viene attribuito a Guetti per lo stile colloquiale (domande retoriche, invocazioni, augurio finale, uso del corsivo) e per le tematiche trattate (cooperazione e tutela emigrazione) tipicamente guettiane.