S. Croce, 19 febbraio. – I nostri agricoltori avevano preso già la vanga a spalla per i primi lavori, quando il freddo, il vento indiavolato della passata settimana ed in fine la candida neve, li fece rintanare nei loro covili affumicati e Dio sa per quanti giorni ancora! Ma la pazienza è una virtù abituale pel nostro buon popolo e quindi non se ne lamenta, ma seduto al suo focolaio in attesa di miglior spirabil aere, va confabulando sulle sue faccende.
Compare? che cosa mette il calendario? Brutto tempo. Briccone l’ha indovinata questa volta.
E tu che cosa mi racconti di bello? E’ passata l’Influenza? Passata? E’ appena incominciata. A Lomaso vi sono ammalati in tutte le case si può dire; al Bleggio c’è poco ancora; i paesi più alti sono fin qui risparmiati. Due anni fa il maggior colmo dell’Insolenza era circa il 20 febbraio, ora è un po’ in ritardo. Chi sa che si dimentichi di noi? Tanto meglio; meno sconquassenza che venga a sconquassarci, sarà una fortuna.
E tu Toni sei stato alla conferenza del Signor Docente mandato dal Consiglio d’Agricoltura? No, non ho potuto, ma mi disse compare Bortolo, che tanto a Godenzo, che a Stenico ed a Fiavé il concorso fu veramente consolante e che la lezione riuscì assai cara ed utile pel modo veramente cordiale, popolare, ed in pari tempo scientifico e pratico, che usa il sig. De Carli. Peccato che tanti mancano ancora dal paese, perché in Italia; se queste lezioni fossero tenute dopo Pasqua, il concorso sarebbe veramente spettacoloso, Chi sa, che qualche conferenza agraria non sia tenuta anche quest’estate? Il Consorzio ha promesso, che farà di tutto per contentarci.
– Buona sera amici, son qui anch’io a fare un po’ di filò. Bravo Beppo, prendi posto. Che cosa hai questa sera da leggerci? Una cosa nuova nuovissima, che gusterete un mondo. Ed è? Il protocollo della sessione del Magazzino della Società cooperativa; ossia meglio del nostro Consorzio Cooperativo per acquisto e smercio. Oh! bella! L’hanno fatto stampare? Mo’ già, vedete qui… E che cosa si dice in quello scritto? Che l’affare va… va bene, benone in barba a chi non vorrebbe. Non t’ho detto io, che fino a quando ci tengono su un piede i nostri preti, la cosa non potrà che riuscire a bene? E come vedi quasi tutti i nostri curati ci sono dentro assieme al sig. Paroco. Ed i soci quanti sono adesso? Dal protocollo appaiono 190, ma dopo quella seduta, mi dice il Magazziniere, sono cresciuti di 10 e quindi sono 200 famiglie unite insieme per la provista dei loro generi. – Mi dice poi il Toni, che ogni dì si smercia e si acquista in media oltre i 50 fiorini! Bagatelle!! C’è poi il tornaconto esser soci al magazzino? Vedi qui il mio libretto. L’anno scorso dal bottegaio N. pagava il corame a 1.80, qui al magazzino si dispensa a f. 1.46: l’olio lo pagava 70 soldi il litro; adesso qui l’ho, e più buono, a 46 ed a 56, e così puoi calcolare per tutto il resto. Infatti sopra una provista di 15 fiorini, ne hai almeno due di vantaggio. Infatti la è stata una bella pensata, e se i nostri preti non ci avessero fatto altro, questa è tale opera da baciare ove pestano. – Ma sarà un danno pei negozianti? Che importa? ne hanno guadagnati dei denari a spalle del popolo! meritano di fare ora un po’ di quaresima. Intanto io prego Dio, che il magazzino duri sempre e che si propaghi da per tutto, perché è un mezzo dei più efficaci per aiutare i nostri poveri contadini, contro i quali tutti hanno congiurato fin qui per la sua rovina. Così sia.
R.
Soggetto produttore: | “Bollettino C.P.A.”, anno 1892, 19 febbraio, pp. 79-80 |
Data: | 19/02/1892 |
Pseudonimo: | R. |
Descrizione: | Articolo riguardante le condizioni meteorologiche; viene riportato il dialogo tra tre contadini (Toni, Bortolo e Beppo) riguardante le malattie, le conferenze agrarie e i vantaggi per i soci del Consorzio Cooperativo di S. Croce. |