(Nostra corrispondenza)

Trento, 9 giugno.

Fervet opus. La nuova legge scolastica provinciale si mette in attività colla celerità del vapore. E’ nata col furore del progresso di questo secolo che muore, e corre con pari movimento la sua vita fortunata. I consigli scolastici relativi come il Provinciale, i distrettuali ed in fine i comunali saranno presto un fatto compiuto.

Corrispondono questi alla speranza concepita dagli autori della Legge? Pare di sì nella parte tedesca della Provincia, ma è a temere che ciò non avvenga nella parte italiana di questa, ossia come diciamo noi, nel Trentino.

Dall’esito di alcune nomine fatte ieri qui dei delegati comunali per alcuni distretti, si può arguire che avremo gente contraria ai pensamenti di chi ci favorì la legge. E come si spiega questa differenza di esito? Ecco quì il mio debile parere: I cattolici tirolesi tedeschi sono tutti uniti nel programma di Dio e Patria e perciò camminano alle facili vittorie; i cattolici trentini per disgrazia non sono uniti sotto questa bandiera, perché Dio e Patria per tanti trentini, è un crimenlese, è una passione della fralezza dell’uomo… che inciampa la causa cattolica, che scinde il partito cattolico, che fa nascere le misintelligenze ed i disaccordi e quindi camminerà alle sconfitte anche in questo punto vitale della scuola. Quod licet rovi, non licet bovi.

Ai tirolesi tedeschi è permesso amare la loro patria senza peccare di passioni politiche, ai trentini non è concesso; per loro il concorrere coll’obolo ad innalzare monumenti ai loro eroi, è merito e gradino alla gloria; per noi il dare pochi soldi per esempio al monumento di Dante è defezionare poco meno dalla fede, è un punto nero sui libri anagrafari, della condotta politico religiosa dei sudditi umilissimi.

E’ giusta la misura ed il peso è eguale?… E dunque come si potranno avere eguali effetti? Ve lo dico e ripeto per l’ultima volta; finchè i cattolici trentini ad esempio dei tedeschi, non s’uniranno francamente in un solo programma cattolico, ma al tempo stesso curante gli interessi nazionali non avranno giammai vittoria.

Il nuovo partito che ora vuole imporsi e che grida ad oltranza di volere essere cattolico a tutta prova, ma dimentica gli interessi nazionale, come già portò la divisione nei cattolici, porterà la rovina del paese, prima materiale e poi religiosa. A noi, si grida, che stiamo colle mani alla cintola, ma, credetelo, non facciamo altro che lasciare il largo a questi nuovi salvatori della patria, i quali non ci vogliono perchè noi italiani siamo e vogliamo vivere e morire sotto la bandiera vecchia di Dio e Patria.

Soggetto produttore:“La Lega Lombarda”, n. 157
Data:11/06/1892
Pseudonimo:
Descrizione:Articolo relativo all’introduzione della nuova legge scolastica e alle difficoltà nell’area trentina dovute alla mancata compattezza del partito cattolico nel sostenere da una parte l’aspetto religioso e dall’altra quello autonomistico (“Dio e patria”). Viene attribuito a Guetti per la tematica politica già trattata in altri articoli (si vedano gli “Schizzi di storia contemporanea” pubblicati su Famiglia Cristiana tra febbraio e maggio 1892) e per il riferimento all’offerta per la costruzione al monumento a Dante (si veda l’articolo in “Il Popolo Trentino” datato 18 marzo 1890). Lo stile colloquiale (motti latini, domande retoriche) conferma tale attribuzione.