Punto IV. Domanda dell’i. r. Società agraria di Cracovia tendente ad appoggiare i passi fatti dal Consorzio agrario ungherese per la concessione di sale agrario.

            Referente D. Guetti il quale espone quanto segue:

            Il chiedere ripetutamente, da molti uniti insieme, con giustizia palese di domanda, con vantaggio comune assicurato, non può a meno o tosto o presto venire esaudito.

            Quello che non poterono ottenere dall’Eccelso i. r. Governo le ripetute istanze della Ia. Sezione del Consiglio Provinciale d’Agricoltura, quello che non valsero le insistenti domande di questa Sezione di Trento e di altre società agrarie della Cisleitania in questo argomento della concessione del sale agrario a prezzo ridotto, ora si spera di avere con sodo fondamento perché alle nostre richieste s’aggiungono fattori potentissimi, quali sono gli agricoltori dell’Ungheria. È nientemeno che il Consorzio agrario Ungherese che sente il bisogno di avere questa concessione, ed è per questo che l’i. r. Società agraria di Cracovia si volge anche alla nostra Sezione, per ottenere l’appoggio per una nuova domanda su questa imperiosa vertenza. Un sunto, sulla traduzione del tedesco favoritemi gentilmente dal nostro f. f. di Segretario sig. Germano de Carli, è del seguente tenore:

            La giunta centrale del i. r. Società Agraria di Cracovia, presentò in data 31 ottobre 1892, una petizione agli i. r. Ministeri delle finanze e dell’agricoltura, nella quale, riferendosi ad una analoga petizione del Consorzio agrario Ungherese, domanda, che il Ministero delle finanze austriache voglia mettersi d’accordo col regio Ministro ungherese, per concertare la vendita del sale agrario a prezzi ridotti. La sullodata Società, dopo aver accennato alle continue domande fatte da lei e da altre Corporazioni agrarie fino ad ora inutilmente per ottenere questo sale a prezzi più modici, passa ad accennare al fatto, che anche da parte della popolazione agricola ungherese, s’incomincia a risentire il bisogno di avere un sale pastoreccio a buon mercato, come lo dimostra appunto la domanda fatta dal Consorzio agr. Ungh., per cui è da sperarsi, che l’opposizione che prima incontravano simili proposte presso il Ministero ungherese delle finanze, finalmente avrà fine, e sarà possibile mettersi d’accordo per un’azione cumulativa. L’i. r. Società agraria di Cracovia per non ripetere ciò che già espresse più volte in altri rapporti, si limita a toccare il lato economico della cosa, cercando di dimostrare che la diminuzione dell’entrata da parte del Tesoro dello Stato non sarebbe punto sensibile stante che, specie sotto certe condizioni di clima, il sale viene considerato come un preservativo contro certe malattie contagiose (Polmonea), per la estinzione delle quali esso è appunto tenuto a fare degli enormi sacrifici.

            Nel rapporto poi del Consorzio agr. Ungh. a quel regio Ministro delle finanze, vien detto, che lo sviluppo della produzione agricola ungherese, sta in istretta relazione collo sviluppo della pastoreccia, perché solo una corrispondente utilizzazione dei campi a mezzo del bestiame, sarà possibile abbandonare la rotazione a tre campi, ed introdurne una più razionale ed intensiva, perché solo con ciò sarà possibile produrre il quantitativo necessario di stallatico. Acciò però la pastoreccia possa dare i frutti attesi, è necessario che la nutrizione degli animali sia razionale, e che nei foraggi sia contenuto un quantitativo bastante di sale, il che però non si riscontra in natura, ma deve venir fatto ad arte con un’aggiunta di sale di cucina del commercio. Dal lato fisiologico il sale di cucina costituisce un materiale atto a mantenere la salute del bestiame, coll’aumento dell’energia della nutrizione e col procurare una secrezione abbondante di succo gastrico, e perciò anche un mezzo per meglio sfruttare il foraggio.

            Il Consorzio passa quindi in rivista la statistica del monopolio del sale, e dice di essere rattristante il vedere come il consumo del sale in Ungheria non sia neppure tale, da coprire il normale bisogno di quella popolazione, tantomeno poi quella della popolazione e del bestiame. Il consumo di sale in Ungheria è di 7.75 kg per testa e per anno, mentre secondo il parere di persone competenti, dovrebbe essere di 12.5 kg. Come causa di questo stato anormale di cose, il prefato Consorzio accenna appunto all’enormità del prezzo che pretende pel sale di cucina, ed accentua come ciò sia dannoso anche pel tesoro dello stato, perché con una riduzione giusta del prezzo, potrebbesi portare il consumo annuo interno del sale da 5 milioni di q a 28 milioni. Il ribasso sul prezzo del sale non dovrebbe poi presentare alcuna difficoltà al regio Ministro delle finanze, perché il presente prezzo di vendita è il più alto di tutto il continente, tanto più poi se si prendono di mira le spese di produzione che nell’anno 1888 importavano soldi 46.11 il q. mentre il governo lo vende a fi. 9.34–12. Il sale a questo enorme prezzo non è più da considerarsi come un materiale necessario alla nutrizione, ma come un semplice eccitante, specie poi per le popolazioni più povere le quali già per la loro nutrizione consistente in farinacei, adopererebbero quantità maggiori di sale. Se la riduzione del prezzo del sale di cucina è desiderabile pel bene della popolazione, diventa una necessità per la pastorizia che venga posto in commercio un sale corrispondente. La verità di questo bisogno per lo sviluppo della pastoreccia, ce lo dimostra il progresso che fece l’allevamento del bestiame in Inghilterra, Belgio, Svezia, Norvegia, Ollanda, che servono come modello in questo ramo di coltura a tutto il mondo, dopo che il prezzo del sale pastoreccio venne ridotto, ed il sale reso accessibile anche agli allevatori meno abbienti.

            Come organi pel controllo che non vengono introdotti abusi nell’uso del sale pastoreccio, propone che la distribuzione venga effettuata a mezzo delle Corporazioni agrarie.

            Accenna quindi ai passi fatti dalle istituzioni agrarie della Cisleitania per ottenere queste facilitazioni, e come l’i. r. Ministro delle finanze si sia espresso non poter far ciò che di concerto colla Transleitania. Dice infine che non ritiene cosa giusta che il governo mantenga il prezzo del sale all’altezza presente, dacché le regie saline ungheresi si trovano in grado di fornire il sale al governo delle provincie occupate a f. 1.90 il q. ed all’estero specie alla Bulgaria a soldi 65 il q.

            Considerato quindi che il bisogno sentito ovunque nell’Austria di avere il sale agrario a basso prezzo, ora si fa sentire anche in Ungheria da parte della quale fin qui si ebbero difficoltà pell’impetrata concessione.

            Considerato che il grande vantaggio che ne avrebbe la pastoreccia da questa riduzione del prezzo, ridonderebbe a sommo favore dell’agricoltura e conseguentemente allo Stato, ritengo di tutta opportunità d’appoggiare da parte di questa Sezione del C. P., la domanda del i. r. Società agraria di Cracovia tendente a sostenere i passi fatti dal Consorzio agrario Ungherese per la concessione del sale agrario, sempre innerendo però alle proposte già ripetutamente avanzate all’Eccelso i. r. Governo da questa Sezione nel 1889 e 1891, e quindi mi permetto di concretare la seguente proposta:

            «La Presidenza viene ricercata di appoggiare caldamente presso l’Ecc. i. r. Governo l’opportunissima domanda dell’i. r. Società agraria di Cracovia, tendente a sostenere i passi fatti dal Consorzio agrario Ungherese per la concessione di sale agrario, aggiungendovi in pari tempo la preghiera che qualora la concessione di prezzo ridotto non potesse estendersi anche al sale per usi domestici, almeno lo sia pel sale pastorizio, il quale potrebbe ottenersi mercé la combinazione di una corrispondente denaturalizzazione del sale comune con severe misure di controllo per la sua distribuzione agli agricoltori in proporzione al numero degli animali da esso posseduti, coll’osservazione infine che le operazioni di controllo si effettuerebbero con poca spesa a mezzo delle corporazioni agrarie».

            Conchiuso: Messa ai voti la proposta, viene accettata all’unanimità.

            Melchiori chiede che di questo conchiuso venga dato parte anche alla prima sezione del Consiglio acciò anch’essa dia il suo valido appoggio in simile vertenza.

            Il Presidente mette ai voti la proposta Melchiori che viene accettata.

Soggetto produttore:Bollettino C.P.A., anno 1892, 24 novembre, pp. 354-356
Data:24/11/1892
Pseudonimo:
Descrizione:La relazione è tesa ad ottenere anche per la provincia il vantaggio di un sale per la pastorizia a prezzo conveniente, giustificato dal beneficio che ne deriva alla salute degli animali.