Giudicarie Esteriori, 8.

Bellissima cosa uno strato niveo in gennaio e febbraio, ma triste nella sua bianchezza appare in maggio. L’anno scorso ci giunse ai 7; quest’anno agli 8, e quel ch’è peggio preceduta da una forte gelata che mise al secco tutti gelsi che stavano al livello dei 500 metri e meno. Quello che vi scrissi ieri, oggi appare nella sua più desolante realtà. I danni del gelo qui su due piedi non posso calcolarli; ma se vi dico che metà del raccolto bozzoli in questa valle è rovinato non pecco di esagerazione. La legge provvede per queste disgrazie per chi n’è colpito e ricorre a lei, ma non sarebbe ben fatto che i colpiti dalla disgrazia ricorressero in comune con comune istanza ed autenticata dalla presidenza di questo Consorzio agrario distrettuale? Vero che la remissione dell’imposta totale od in parte non sarà un compenso adeguato, pur pure uno schiaffo non sarà, ma un sollievo. – E domani, colla neve ridotta, mentre scrivo, ancora a mezzo monte, avremo di nuovo delle brinate? Ma no, Iddio pregato da noi in questi santi giorni delle Rogazioni vorrà risparmiarci per bontà sua, non pe’ meriti nostri, altre jettature. – I danni della neve discesa fino a m. 650 dal livello del mare non sembrano gravi direttamente, e speriamo che non sieno gravi neppure quelli indiretti. – I bachi sono nati quasi tutti, i più precoci hanno subito la I muta; i restanziari, tra questi quelli del Consiglio prov. d’agricoltura, sguscieranno entro la settimana. Addio.

R.

Soggetto produttore:“La Famiglia Cristiana”, n. 54
Data:10/05/1893
Pseudonimo:R.
Descrizione:Articolo relativo ai danni della gelata e della successiva nevicata del 7 - 8 maggio 1893.