S. Croce, 25

L’amore sincero, il rispetto ossequioso, la confidenza figliale nei propri sacerdoti sono inseparabili doti del popolo giudicariese. Quando il volere di Dio priva queste buone popolazioni dei loro pastori, s’accorano e piangono; quando la providenza poi ne manda loro degli altri, tripudiano e con santa gioia li accolgono e li festeggiano. Le lagrime della popolazione di Quadra ieridì erano mutate in voci di gioia. Dopo brevi 20 giorni di vedovanza quella cura importante veniva provveduta di novello pastore nella persona del m. r. don Abramo de Baldessari di Vigolo Baselga. Senza fermarmi a descrivervi per minuto tutto il solenne ingresso, e lasciando gli spari fragorosi e numerosi ecc., mi limiterò ad alcuni particolari degni di nota, chiedendo scusa per questo mio debutto.

Verso le ore 3 pom. il novello curato partiva da questa canonica parrocchiale avendo a fianco il m. r. sig. paroco don G. B. Lenzi e il suo antecessore rev. don Lorenzo Guetti; la deputazione comunale di Quadra, che venne ad incontrarlo, seguiva al completo. Arrivata la comitiva al confine del comune di Quadra, tutta la scolaresca con fiori e bandiere si faceva innanzi inneggiando al nuovo Pastore che incedeva evidentemente commosso a tanto accoglimento. Un ragazzo prima, indi una ragazza ripetono parole cordiali di saluto di cui ricordo le seguenti: “Desiderato Pastore! Noi primi tra i tuoi figli ti diamo il benvenuto. Vieni, generoso, che il tuo gregge ti aspetta devoto, amante. Amaci come ci amò il curato tuo amico che hai al fianco, noi da questo punto siamo tuoi e lo saremo sempre…”.

Asceso il rapido colle e giunti a Bivedo, un magnifico arco trionfale, di buon gusto e di retto stile ci salutava con la scritta: “Vieni fidente, Don Abramo. Quadra tutta T’applaude“.

Innanzi alla simpatica chiesetta curaziale, messa a tutta festa, un altro arco portava questa seconda iscrizione:

Esulta la sposa all’amplesso del suo diletto.

In mezzo al paese di Larido altro arco quadruplicato sosteneva questa epigrafe: Salve Padre, Amico, Ministro, di pace apportator.

In fine dinanzi alla casa canonicale un altro arco, finiva la solenne dimostrazione colle seguenti parole:

La fama che ti precede – o Don Abramo – ci è arra che non indarno riponemmo in te nostra speme – Mente e cuore adornano la tua persona – figli devoti ossequenti troverai in noi.

Tutte queste epigrafi vennero disegnate a varii colori dal valente maestro popolare sig. Marcello Brocchetti il quale rascosse perciò i comuni applausi.

In canonica il Comune avea apprestato un rinfresco ai numerosi invitati, e calorosi brindisi chiudevano questo affettuoso ingresso che, non v’ha dubbio, sarà seguito da quel reciproco entente cordiale ormai da noi tradizionale tra pastori e pecorelle. Il novello curato don Baldessari con brevi e cordiali parole ringraziò tutti pella solenne accoglienza e promise corrispondervi con ogni possa.

Che don Abramo già da anni fatto giudicariese, ed entrato ora nel posto del nostro don Renzo, ne segua pure le generose e patriottiche orme; è il voto dei suoi curaziani non solo, ma di tutta questa parrocchia e delle Giudicarie intiere. Vostro

Àerre

Soggetto produttore:“La Famiglia Cristiana”, n. 71
Data:27/06/1893
Pseudonimo:Àerre
Descrizione:Nell’articolo si offre una cronaca dei festeggiamenti per l’arrivo di un nuovo curato, in sostituzione di don Lorenzo Guetti, presente alla cerimonia, nella curazia di Quadra nel Bleggio. L’articolo viene inserito nella categoria dubbi poiché nonostante lo stile e gli argomenti trattati possano rimandare a Guetti, lo pseudonimo àerre mai utilizzato, i riferimenti a Guetti in terza persona e il fatto che l’autore parli di “debutto” (forse alludendo al suo primo articolo pubblicato sui giornali) rendono dubbia l’attribuzione.