Giudicarie esteriori, 20.
Il giorno 16 corr. correva la sagra di Lundo, il più ameno e classico paesello tra i più alti di questa zona montanina. Tutto procedette in santa e cordiale allegria, e pria di notte i convitati lasciarono gli amici ed i parenti per discendere il ripido colle. Inter alios quattro de’ principali montano in slitta, tirata da un giovane mulo, sicché quasi facevano invidia a chi dovea discendere pedinibus. Fosse imprudenza del conduttore, fosse effetto in lui dell’umore che dalla vite cola, fosse bizzarria del giovine animale, fatto sta, che appena preso l’aire per la discesa, questa si fece addirittura precipitosa in modo che fu impossibile trattenerla. Uno, visto il certo pericolo di andare a fracassarsi contro qualche ostacolo, a sangue freddo saltò dalla slitta e se la cavò con mezza fiancata e null’altro, poi si alzò e corse giù per la china per vedere ove fossero iti a fermarsi gli altri tre ed il conduttore. Fatta una svolta di strada, li trova tutti a terra a capitomboli; il solo mulo era fermo in piedi. Uno alla volta, tutti pallidi e spaventati si muovono e si alzano. Ognuno si dà a fare movimenti di gambe e di braccia per vedere come stanno in arnese. Lì per lì il male non è tanto; solo il conduttore si lamenta di una ammaccatura ad una gamba, sicché messa insieme la slitta vi monta, ed a stento si fa condurre dalla brava sua mula a casa, dove da due giorni guarda il letto e n’avrà almeno per 15 giorni. Gli altri tutti col cavallo di S. Francesco fortunatamente ancora sono ritornati alle loro case. Il giorno dopo tre di loro poterono occuparsi delle loro faccende, ma tutti aveano chi un braccio, chi una gamba indolenzite; uno restò a letto per precauzione accusando male ad una coscia. A conti fatti, nella loro disgrazia furono fortunati, chè tutti coloro che conoscono quella ripida discesa assicurano che potevano fracassarsi addirittura.
Le nostre Cooperative hanno fatto i loro bilanci fine d’anno, e con buonissimi risultati; appena ne avrò i dati ufficiali ve li spedirò per la pubblicazione ad esempio dei bene intenzionati, a tranquillità degli interessati, ed a risposta ai malignanti. Le cose del pubblico, come sono gli affari delle Cooperative, devono sempre esporsi alla faccia del sole, perché non c’è mai da arrossire quando si fa il bene per il bene, ed il popolo deve essere istruito, illuminato e ben diretto, non mai sfruttato. Intelligenti pauca; il resto a suo tempo.
R.
Soggetto produttore: | “La Famiglia Cristiana”, n. 9 |
Data: | 22/01/1894 |
Pseudonimo: | R. |
Descrizione: | Articolo di cronaca riguardante un incidente avvenuto dopo la sagra di Lundo; nella parte finale si accenna all’andamento delle Famiglie cooperative in vista dei bilanci di fine anno. |