Giudicarie, 16.

Ieri sera i mesti rintocchi dell’alta torre di questa capitale giudicariese annunziavano la sepoltura di quest’albergatore Bortolo Simonini. Gli amici di quà e di là del Durone ne accompagnavano mesti all’ultima dimora la cara salma, e condividevano il dolore di perdita sì immatura colla desolata moglie e coi figli orbati di sì buon padre. Il Simonini godeva presso noi buon nome di vero galantuomo, e lascia un vuoto non piccolo tra suoi amici e conoscenti. L’ultima volta, ch’ebbe il piacere di guidare in persona i suoi cavalli, fu alla venuta dell’Imperatore al bagno di Comano. Si credeva anzi che S. Maestà dovesse anche fermarsi al suo albergo pel pranzo, e mi si dice che fossero stati fatti in proposito dei preparativi, ma che all’ultima ora si mutò divisamento con grande dispiacere del povero Simonini. Pace e requie all’anima del defunto.

I nostri consorzii agrari intendono rivolgere una preghiera comulativa all’i. r. direzione delle poste perché venga applicata ad ogni posta una cassetta per le lettere, come la ha quella che parte da Riva, Val di Ledro, Condino, affine di dare comodità a tutti i paeselli lungo lo stradone di spedire con prontezza le lettere eventuali. Sarà un buon progresso di comunicazione anche questo, ed auguro che i passi de’ nostri consorzii sieno coronati da buon esito.

Riguardo alle nostre scuole vi dirò che si tira per lo più avanti colle lezioni come in passato, ma restano ancora delle scuole da aprirsi pel caso sopravvenuto all’ultima ora, e a cui accennavo nell’ultima mia. Si attende l’evasione dei ricorsi fatta da comuni e da maestri, e non si sa quando si finirà la bega. Intanto fra i litiganti il terzo gode l’aria libera e siroccale delle piazze, ma soffre nella sua educazione ed istruzione, quod non erat in votis neppure per i confezionatori dell’amara pillola legale.

Per finire due parole al caro battistino. Quando i tuoi lagni sieno fondati, ed i disordini certi, non hai che scrivere due sole righe al cronista, il quale si presterà a farli noti a chi si deve in tutta forma, e non dubitare che vi sarà posto subito rimedio. Se poi non si facesse nulla di nulla, ne farà cenno nella sua misera cronachetta, e li manderà ai quattro venti, altro modo da svegliare la gatta che dorme. Ma patti chiari però. In queste e simili evenienze non è il malumore verso il terzo od il quarto che deve far mettere il nero sul bianco, ma il solo benessere pubblico di questo popolo nostro, il quale meritò rispetto, amore e servizio sempre. Quando dunque è il pubblico bene che lo vuole, poco importa che Tizio o Caio vada a gambe levate. Anche il cronista stesso è pronto a rompere la sua logora penna, se i suoi scarabocchi avessero ad impedire il benessere della pubblica cosa. Salus Reipublicae suprema lex. Ciò in risposta al Battistino della Famiglia di lunedì, e di tutti i battistini del mondo.

Il Cronista.

Soggetto produttore:“La Famiglia Cristiana”, n. 133
Data:19/11/1894
Pseudonimo:Il Cronista
Descrizione:Articolo riguardante la morte di Bortolo Simonini proprietario dell’Hotel Simonini a Stenico e la proposta dei Consorzi agrari di posizionare cassette delle lettere nelle varie stazioni di posta. Nell’ultima parte don Guetti risponde ad altro corrispondente siglato Battistino a proposito dello scopo dell’agire e dello scrivere sui giornali a difesa del benessere pubblico.