1. “Punto 4”: relazione sullo sviluppo del credito agrario personale e sul relativo sovvenzionamento da parte della provincia e proposte analoghe;

2. “Punto 6”: disposizioni da prendere in seguito all’ordinanza del 25 dicembre 1894 del Ministero delle Finanze riguardante il ritiro del sale per il bestiame.

3. “Punto 7”: proposte relative alla contemporanea ricorrenza del VI congresso enologico austriaco e dell’esposizione regionale di bovini in Trento nell’anno

4. Relazione sullo sviluppo del credito agrario personale e sul relativo sovvenzionamento da parte della Provincia e proposte analoghe.

Don Guetti riferisce: Come a tutti è noto fino dai primordi della sua istituzione questo Consiglio mise nel cerchio di sua attività il promuovere il credito agrario personale, e lo fece prima dettando molteplici consigli e direttive ne’ suoi Almanacchi e nel Bollettino, rendendo poi pratica la teoria producendo statuti e regolamenti di quelle Società cooperative che ritenea più adatte alle condizioni ed agli usi del nostro popolo.

Raccomandò poi la cosa ancora con più calore quando vide che la Provincia nell’anno 1888 veniva assegnando un sussidio a pro delle Società di credito agricolo che sarebbero sorte nella provincia nell’anno 1889.In quell’anno l’assegno stanziato fu di 2500 fiorini de’ quali 1500 per la parte tedesca e fior. 1000 per la parte italiana della provincia.

Nella parte tedesca aveano preso piede già le casse rurali a sistema Raiffeisen e perciò tutto l’importo ad essa assegnato veniva distribuito; dei 1000 fiorini invece assegnati a noi, furono distribuiti solo fior. 120 per le Società cooperative di Gardolo e Villazzano mentre l’importo residuante rimaneva nella cassa provinciale.

Per l’anno 1890 furono assegnati a questo scopo fior. 5000, dei quali fior. 3000 alla parte tedesca, 2000 alla parte italiana e mentre i primi venivano tutti assegnati, da noi non si ebbe impiego che per f. 200 per la figliale della Banca cooperativa di Riva al Ponte delle Arche mentre i rimanenti fior. 1800 restarono nella cassa provinciale.

Per l’anno 1891 la Dieta fissò eguale importo per sovvenzionare Società di credito agricolo, ma i fior. 2000 stanziati per noi non rimasero nella cassa provinciale, ma su proposta del deputato Klotz vennero impiegati anche questi in favore della parte tedesca con un soprapiù di fior. 500 pel controllo delle Casse esistenti nel 1890 e fior. 1000 pel controllo di quelle esistenti nel 1891.

Finalmente nell’anno 1892 ci facemmo vivi anche noi con alcuni parti, stentati sì, ma felici e che ruppero una sterilità creduta ormai perpetua. Conseguenza di ciò si fu che dei 2000 fiorini stanziati per noi nel 1892, ben 720 ci furono assegnati, mentre gli altri 1280 se li ebbero i fratelli tedeschi con un’aggiunta di fior. 1500 la Federazione colà avviata.

Nell’anno 1893 dei fior. 2000, potemmo averne altri fior. 1771, e il di più di fior. 229 restarono lassù con un altro assegno pella Federazione di fior. 1500.

Il movimento dato alla cooperazione rurale da noi mediante l’istituzione di Casse rurali e Famiglie cooperative si fece più sentito nell’anno testé passato e tutti i fior. 2000 stanziati per noi nel 1894 furono esauriti dalle società nate, anzi non bastarono, ed ai tedeschi non restarono che i 3000 fior. soliti degli altri anni ed i fior. 1500 pella Federazione.

Pell’anno in corso la Dieta fissava ancora fior. 3000 per la parte tedesca, e fior. 2000 per la parte italiana e fior. 1500 pella Federazione tedesca ed un relativo importo se si fonderà la nostra progettata Federazione.

Ora dei 2000 fior. assegnati per noi pel corrente anno furono già distribuiti 650 fior. ed altrettanto o più dovrà venir assegnato a Casse che si sono già insinuate. Dall’esiguo credito residuale deve essere assegnato un equo importo per la ristampa di altre 10 copie di registri pelle casse rurali; cosiché resterebbe soltanto una piccola somma per sussidiare le non poche istituzioni cooperative, che sono in avanzato periodo di gestazione e 2 di queste già belle e nate.

In vista di tutto ciò il vostro referente sarebbe di parere che si inoltri all’ecc. Giunta prov. una domanda debitamente motivata per ottenere che tutte le istituzioni cooperative, che vedessero la luce nel corrente anno godessero del sussidio nella misura fin qui usata, servendosi a ciò degli stanziamenti degli anni 1889-90 non erogati dalla cassa provinciale, come pure gli eventuali residui che sopravanzassero nella parte tedesca nei nuovi impianti di casse, le quali, si sa, sono ormai diffuse ovunque, e ciò sulla speranza che la prossima Dieta approverà il fatto come ciò è avvenuto senza la menoma difficoltà per la parte tedesca.

Da un prospetto che allegasi a questa relazione per vedere a colpo d’occhio l’ordinamento delle sovvenzioni generosamente stanziate dalla Dieta per iscopi di credito agrario e che riduco alla fine del 31 dicembre 1894, in somma totale risulta che:

La I Sezione ebbe:

fior. 16.500 di assegni diretti,

fior. 3.509 di quelli assegnati alla II Sez.,

fior. 6.000 pella federazione.

Totale fior. 26.009

La II Sezione degli 11.000 fior. assegnati, usufruì solo di fior. 4.811 mentre ne restarono fior. 2.680 nella Cassa provinciale e giusta la proposta Klotz passarono alla I Sezione fior. 3.509.

Non vorrei che da simili cifre qualcuno s’argormentasse di vedervi delle recriminazioni contro l’amministrazione provinciale, rileverò anzi che la colpa fu tutta nostra, perché nello sviluppo del credito agrario personale non ci siamo fatti vivi pria d’ora; ma visto che ora siamo vivi e vivi di novella vita, ci presentiamo per essere partecipi della nostra porzione giusta la norma naturale della giustizia distributiva con la speranza fondatissima d’essere esauditi, e che l’ecc. Giunta prov. vorrà applicare nella parte italiana della Provincia gli stessi provvedimenti adottati nella parte tedesca, e ciò specialmente per evitare che si raffreddi o peggio s’arresti lo slancio consolante con cui ora si applicano anche nel nostro Paese le benefiche forme del Credito agrario personale.

Avanzo quindi la seguente proposta:

Voglia il Consiglio impetrare dall’ecc. Giunta il sussidio sino ad ora elargito a tutte quelle istituzioni di credito agrario, che s’andranno costituendo nell’anno corrente, e ripetere la sanatoria dell’eccelsa Dieta per l’eventuale sorpasso della somma stanziata nel bilancio.

La proposta è accolta con voto unanime.

[segue prospetto delle sovvenzioni stanziate dalla Dieta per scopi di credito agrario]


6. Disposizioni da prendersi in seguito all’Ordinanza dell’i. r. Ministero delle finanze dei 25 dicembre 1894 (B. L. I. N.° 244 XCIV) riguardante il ritiro del sale per il bestiame.

Referente m. rev. Don Guetti.

Da dati desunti dalla statistica del bestiame del 1890 si trovano nella parte italiana della provincia:

66.854 animali pei quali vengono concesse 4 unità di sale             267.416

20.864 a 2 unità                                                                                          41.728

90.487 a 1 unità                                                                                          90.487

                                                                                                          ____________

con totale quindi di unità                                                                         399.631,

che dovrebbero corrispondere ad un doppio numero di kg di sale denaturato pel bestiame cioè a kg 799.262.

Da informazioni assunte presso la direzione distrettuale di Finanza in Trento vengono invece assegnati alla parte italiana della provincia

kg 494.700.

Il prezzo del sale franco a luogo di deposito Aussee o Lako è di fior. 5 al quintale.

Le spese di trasporto da Aussee a Trento (Stazione) a tariffa ridotta importano per vagone intero (1002) fior. 76.50 dal che emerge che 100 Kg di sale denaturato costano alla stazione di Trento fior. 5.76 ½ mentre 100 di sale comune da cucina non denaturato costano fior. 9.

Il risparmio quindi ammonterebbe a (9-5.76 ½) fior. 3.23 ½ per 100 kg.

Supposto quindi, che i 4.947 quintali destinati per questa parte della provincia venissero impiegati completamente s’avrebbe un risparmio di fior. (4.947 e 3.32 1/2) 16.003.54 ½.

Per l’esportazione da Trento nei diversi distretti al prezzo di fior. 5.76 ½ per ogni 100 kgdevonsi aggiungere le ulteriori spese di tradotta, le quali restano invariate anche pel sale non denaturato, per cui il risparmio suaccennato che si otterrebbe col ritiro del sale per bestiame resta invariato.

Relativamente al quantitativo di sale per bestiame distribuito lo scorso anno in questa parte della provincia non fu possibile eruire dati attendibili: solo questo è certo che la domanda fu grande nel primo semestre e pressoché nulla nel II semestre, probabilmente in causa delle molteplici complicazioni burocratiche inerenti al ritiro del sale alle quali dovevano sottostare i Comuni.

Certo è che la quantità di sale ritirata nello scorso anno fu di gran lunga inferiore al vero bisogno del paese ed a quello del consumo presunto dall’I. R. Regia.

Colle nuove concessioni ora fatte dal Ministero delle Finanze, col permettere alle Corporazioni agricole l’erezione di depositi di sale pel bestiame, parte delle molte difficoltà esistenti andranno a sparire ed in vista della necessità dell’impiego del sale di cucina per la formazione delle razioni giornaliere dell’alimentazione del bestiame propongo:

I. Che il Consiglio provinciale d’agricoltura voglia adoperarsi presso i competenti dicasteri perché venga concessa alla propria Agenzia agraria l’erezione di un deposito di sale pel bestiame per tutto il territorio compreso nel raggio della sua attività;

II. Che l’Agenzia appoggiata dai Consorzi agrari distrettuali avvii coi Municipi e coi Comuni i passi necessari per rilevare la quantità di sale richiesta dai detentori di animali e curarne la provvista e la distribuzione nel modo ritenuto più pratico ed economico.

Il Presidente del Consorzio agrario di Primiero rimarca che se non viene accordato il ritiro del sale in via di transito sul tratto di ferrovia italiana sino a Feltre, il Distretto di Primiero non potrà ricavarne alcun vantaggio dalle fatte concessioni, perché il prezzo di trasporto da Egna, che è la stazione ferroviaria più vicina, assorbirebbe non solo il ribasso sul prezzo di acquisto, ma lo renderebbe più caro di quello ritirato per la via d’Italia ad uso di cucina, e si raccomanda al Consiglio provinciale affinché s’interponga per tal favore, dopo di che la proposta viene accettata.

7. Proposte relative alla contemporanea ricorrenza del VI congresso enologico austriaco e dell’esposizione regionale di bovini in Trento nell’anno 1897.

Relatore il molto rev. Don Guetti.

Il V.to Congresso enologico austriaco nella sua ultima sessione tenuta in Vienna ai 6 del settembre u. s. acclamò Trento a sede del prossimo VI Congresso di tal genere.

Giusta l’art. 1 dello Statuto dei Congressi enologici austriaci, detti Congressi si tengono nel mese di settembre di ogni terzo anno, e quindi il VI. dovrebbe essere convocato nel settembre dell’anno 1897.

Secondo lo Statuto modificato per le esportazioni regionali di bovini nel Tirolo pubblicato con la Notificazione Luogotenenziale dei 3 gennaio 1885 (B. L. P. II. 5) l’esposizione provinciale per la parte italiana tocca a Trento, dove per il tenore della lettera 1) del § 3 del citato Statuto «qual luogo generale d’esposizione pel territorio della Sezione di Trento del Consiglio provinciale d’agricoltura possono venire premiate tutte le razze di questo territorio della Sezione II».

Questa coincidenza, quanto accidentale altrettanto favorevole, suggerì al membro della Giunta Permanente M. R. Don Lorenzo Guetti nella ultima sessione di Giunta dei 27 dicembre u. s. la proposta di affidare la vertenza allo studio di un Comitato coll’incarico di fare proposte concrete in proposito da presentarsi alla prossima adunanza di Sezione.

Tale Comitato si radunò il giorno 9 c. m. e sottopose la cosa ad attento esame, addivenendo alle seguenti conclusioni.

Considero anzitutto che in seguito alla soppressione dell’ultima esposizione regionale di bovini che si sarebbe dovuta tenere a Trento nel 1892, dal 1886 in poi non si tenne in Trento, alcuna altra mostra di bovini, così che una simile esposizione nel 1897, vale a dire 11 anni dopo, non potrebbe che riuscire assai interessante, ed informandone fin d’ora gli allevatori di bestiame, destare in essi una provvida emulazione. Essendo poi noto che i Congressi enologici austriaci si desidera che vengano tenuti entro la prima metà di settembre, ciò combinerebbe colle esigenze dei nostri principali mercati d’esportazione degli animali, che cadono dalla seconda metà di settembre in poi di guisa che la progettata Esposizione, appunto per riuscire completa e per non turbare la periodica ricorrenza degli anzidetti mercati, dovrebbe pure svolgersi prima della metà di settembre. Di tal maniera l’esposizione provinciale d’animali da tenersi in Trento nel 1897, oltre corrispondere allo spirito dello statuto relativo più sopra riferito, potrebbe offrire ai molti agronomi, che da tutte le parti della monarchia converranno a Trento pel Congresso, occasione di farsi una giusta idea dei principali tipi di bovini che vengono allevati in questa parte della provincia, la quale per facilitate comunicazioni potrebbe forse avviare una esportazione diretta e più viva verso le regioni nordiche ed orientali della monarchia con le quali attualmente gli scambi di animali sono poco organizzati e rarissimi.

Non così suonarono le opinioni espresse dalla maggioranza del Comitato sull’idea di collegare col Congresso, oltre all’Esposizione di bovini anche una Mostra regionale degli altri nostri principali prodotti. Le esposizioni quanto più sono grandi, quanto più sono generali, si presentano sempre più quale una costosa solennità i cui apprestamenti poco o nulla giovano a chi la attiva con tanto spreco di forze morali e materiali e che si riduce ad una semplice attrattiva per determinare un vivo concorso di visitatori a vantaggio dei mezzi di comunicazione e del luogo dove viene tenuta.

Nel caso nostro poi vi si aggiungerebbe una distrazione di parte delle forze che dovrebbero tutte convergere alla migliore riuscita del Congresso e delle escursioni che dovrebbero andarvi congiunte.

Così ad esempio verrebbe proposto di alternare le sessioni con escursioni all’Istituto di S. Michele a Mezzolombardo e Mezzotedesco; a Rovereto, Arco e Riva; a Pergine, Caldonazzo, Levico e Borgo con che si combinerebbe l’ispezione ad importanti plaghe viticole ed a grandi cantine con visite alle bellezze naturali del nostro Paese.

Il Comitato però non ha dimenticato di ponderare e valutare l’opportunità di cogliere un’occasione così importante per far conoscere anche i principali prodotti del Paese e proporrebbe a tal uopo di attivare durante il Congresso, o sotto la forma di mercati con pubblici assaggi od altrimenti, delle disposizioni che, senza avere la pretesa di esposizioni offrano la opportunità di far conoscere e gustare le più importanti nostre produzioni, specialmente il vino. In fatto di esposizioni il Comitato riterrebbe di fare una sola eccezione per attrezzi e macchine per l’agricoltura e per le industrie ad essa affini con riguardo particolare all’enologia: crederebbe però che una tale esposizione dovrebbe essere internazionale e congiunta con pubblici esperimenti.

Sottoposte alla discussione della Giunta permanente di questo Consiglio nella sua sessione dei 12 c. m. le proposte del Comitato costituito ad hoc, furono approvate nella forma seguente:

1.° Che si decampi dall’idea di attivare un’Esposizione agricola nello stretto senso della parola ma che invece mediante mercati con pubblici assaggi od altrimenti, si procuri di offrire durante il VI Congresso enologico austriaco ai forestieri ed ai terrieri l’opportunità di conoscere ed apprezzare i principali nostri prodotti, specialmente il vino.

2.° Che si facciano gli studi le pratiche necessarie per organizzare durante il Congresso una mostra internazionale di attrezzi e macchine per l’agricoltura e per le industrie ad essa attinenti disponendo però le cose in guisa che la maggior parte di tali attrezzi e macchine, specie in quanto presentano maggior interesse per la nostra regione, possano essere vendute e giudicate in azione procurando di unirvi speciali concorrenze.

3.° Che si avviino pure i passi necessari per congiungere al Congresso enologico austriaco eziandio una riunione di delegati delle stazioni sperimentali agrarie dell’Austria.

4.° Che venga accettata fin d’ora l’idea di tenere nella prima metà del settembre 1897 in Trento l’esposizione regionale provinciale di bovini, che le spetta giusta il relativo Statuto modificato pubblicato colla Notificazione Luogotenenziale dei 3 gennaio 1885 (B. L. P. II 5).

Queste proposte vengono accettate ad unanimità anche dall’adunanza colla raccomandazione del prof. Colombini vengano pubblicate presto le deliberazioni prese acciò gli allevatori del bestiame si possano preparare a tempo e del signor Grandi si cerchi di ammettere all’Esposizione regionale anche i suini.

[..]

Soggetto produttore:“Bollettino C.P.A.”, anno 1895, 20 marzo, pp. 65-67, pp. 68-69, pp. 69-71
Data:20/03/1895
Pseudonimo:
Descrizione:Le tre relazioni contenute nello stesso verbale riguardano argomenti diversi: lo sviluppo del credito agrario personale e sul relativo sovvenzionamento da parte della Provincia; le disposizioni da prendere in merito al sale per il bestiame; la ricorrenza del VI congresso enologico austriaco e l’esposizione regionale di bovini da tenersi a Trento nell’anno.