Giudicarie, 5.

Ei fu! Quel campanone di circa 200 pesi, che da 50 anni stava sospeso alla nota e preistorica baracca lignea di Lomaso, fesso e muto, assieme alle scordate sue compagne, non esiste più. Gli ultimi rintocchi di ier l’altro, prolungati  a tarda notte, suonavano veramente a morto e di morte suicida! A quest’ora il metallo vecchio sarà passato oltre il confine, ed il signor Pruneri tra breve ci ritornerà un nuovo concerto, e come il solito di soave armonia, da fare il compimento a quelli di Comano e Stenico e Premione, e da ringiovanire gli animi dei Lomasiani che fecero tanti sacrifici al santo scopo. Vedete previdenza dei nostri buoni nonni! Quel campanone colossale di rompeva 30 anni fa nella solennità del Corpus Domini. Se allora fosse stato venduto, invece di tenerlo là rotto ed ozioso, si avrebbero ammaniti circa 2000 fiorini, messi a frutto si sarebbero quadruplicati, in modo di avere ora ad esuberanza da pagare il concerto intiero delle cinque campane. Ma! e se il capitale fosse stato consumato, dice qualcuno, non avressimo neppure ora i 200 pesi di materiale! Dunque?… meglio così che peggio.

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Questa notte circa le dodici la campana a martello del mio paesello mii fa balzare da letto; l’accorrere pronto dei pompieri mi fa aumentare lo spavento, ma un lontano bagliore, che a poco a poco andava diminuendo sotto la dirotta pioggia, mi indicava che il fuoco era lontano e di poca entità. Diffatti due case, della piccola frazione di Biè nel Bleggio Inferiore, coperte a paglia ed abitate da 5 famiglie, in pochi momenti venivano abbruciate. Un’altra casa vicina coperta a tegole venne salvata, e per opera di chi? Da coloro che ivi stavano ballando allegramente dopochè le ragazze di quei dintorni avevano appena compiuto il lavoro all’arcolaio o come diciamo noi endovanaria. Un’orgia dunque, che finì col fuoco, meno male, di due catapecchie; ma che potrebbe benissimo convertirsi in un avviso di Domine Iddio che c’è altro fuoco, da non estinguersi da nissun pompiere, per coloro che vi piombassero in simili circostanze. Sta bene ci sieno guardie notturne che gridano guardia al fuoco; scusate se io pure grido: guardia al fuoco impuro che s’accende da simili congreghe paesane! Voi, cittadini, avete i vostri regolamenti, ma noi? Siamo vigilati se abbiamo certi giornali o meno, dove si distilla la quintessenza del patriotismo indipendente, se i cani hanno o meno la museruola, ma per conto balli et similia si potrebbe liberamente associarsi alle tribù del continente nero. Eppure…… capisco che non mi capiranno, e faccio punto fermo. – Il Cronista

Soggetto produttore:“La Famiglia Cristiana”, n. 53
Data:09/05/1895
Pseudonimo:Il Cronista
Descrizione:Articolo relativo alla sostituzione delle campane di Vigo Lomaso e all’incendio di Bié.