Giudicarie, 5.

Finalmente arrivarono; sotto un solione di luglio, fra un nembo di polvere, facendo palpitare quattro paia di buoi dei più robusti, aspettate da uno stuolo di ragazze dirette dal nostro d. Enrico e dall’infaticabile maestro di Vigo, portanti ghirlande e bandiere, finalmente, ripeto, arrivarono le desiderate campane! Quì alle Arche vennero adornate di fiori e frondi e ben bene imbandierate, e poco dopo il tocco maestose raggiungevano l’altipiano di Lomaso. Al loro comparire i mortaretti replicatamente tuonano e rintuonano, i popolani corrono sul loro passaggio a vedere il frutto dei loro sudori e del loro obolo. Il reverendissimo signor Decano colle lagrime agli occhi, col cuore in sussulto per la gioia, dopo tante cure e premure si vede davanti il compimento de’ desideri suoi e del suo popolo! Dopo un cordiale Deo gratias, i novelli bronzi prendono posto nella vasta chiesa decanale in aspettazione che la mano del levita li sacri al culto divino.

Il maestoso campanile, già da un anno compiuto, riceverà tra breve il suo più bello ornamento, e in pochi mesi ci sarà dato innalzare con più espansione di cuore i nostri pensieri al cielo, quando da quell’altura vertiginosa si spanderà a larghe ondate il mellifluo suono delle cinque bellissime campane, le quali, da quanto può giudicare il poco pratico orecchio del vostro cronista, devono essere anche buonissime. Ma di ciò a suo tempo. Unione e volontà ecco le cause che produssero sì buoni effetti. Lode agl’iniziatori, plauso ai dirigenti, gloria a tutti gli oblatori ed offerenti. Un errore del fonditore fece cambiare la scritta Viribus unitis offerentium aere, in Viribus uscitis. Un popolano tradusse: esauste le forze supplì l’elemosina, e supplì benissimo. Così sia.

Cronista.

Soggetto produttore:“La Famiglia Cristiana”, n. 77
Data:08/07/1895
Pseudonimo:Cronista
Descrizione:Articolo relativo ai festeggiamenti per l’arrivo delle nuove campane a Vigo Lomaso.