Giudicarie, 31 agosto.

Ieri ho visto a Comano i reduci dalla Tosa. Don Gigio masticava un po’ amaro contro il vostro cronista per aver dato alla loro gita di piacere l’importanza d’una spedizione scientifica. Erano soddisfattissimi del loro viaggio. Da Fiavè si portarono a Molveno – circa otto ore di cammino, – da Molveno al rifugio – 6 ore – dal rifugio alla cima Tosa indi ritorno al rifugio (7 ore) per discendere nel pomeriggio per l’alpe di Ceda a S. Lorenzo 8 ore e 1⁄2, in tutto 16 ore di cammino in un giorno. Buonissimo il ghiacciaio, il cammino come al solito, 20 metri di parete a picco che si fa colla corda, assai brutta la discesa a Pozza tramontana, ove poco mancò non succedesse una disgrazia. Mentre le guide aiutavano gli altri alpinisti, don Gigio proseguiva da solo la discesa. Disgrazia volle che, mentre discendeva per un canale per raggiungere un punto di traversata più basso, uno dei suoi compagni giungeva non visto al medesimo 15 metri più in su, e poco pratico smuoveva tre sassi di kg. 1-3. Al grido d’allarme cercò di schermirsi, con due ci riuscì, ma il terzo, il più grosso, lo colpì nella gamba producendogli una contusione, che fortunatamente non fu di gravi conseguenze, inquantochè continuò ancora la sua via per 8 ore di cammino, e proseguì nei giorni dopo. Hanno trovato la dolomia a madrepore e la dolomia a Megalodon, ed erano entusiasmati della disposizione stratigrafica delle diverse rocce componenti questo gruppo. Son ritornati colla convinzione, che sarebbe interessantissimo uno studio serio sulla stratigrafia di questi monti, al che ci vorrebbe del tempo non poco.

La Tosa venne salita da circa una trentina di persone, e più di duecento passarono per la Bocca di Brenta a Campiglio o Pinzolo.

Trovarono colà il sig. Carlo Garbari di Trento, che ha compiuto delle ascensioni di prima forza, salendo due cime vergini, da lui battezzate col nome l’una di Oreste Baratieri, l’altra l’Ideale, come ideale di quello che dovrebbe fare secondo lui la gioventù trentina.

Queste notizie che è in grado di darvi il sostituto al

Cronista.

Soggetto produttore:“La Famiglia Cristiana”, n. 102
Data:04/09/1895
Pseudonimo:Sostituto al Cronista
Descrizione:Nel testo si dà notizia di una ascensione alla Cima Tosa nelle Dolomiti di Brenta e dell’interesse anche scientifico di questa spedizione. L’articolo viene inserito nella categoria dubbi poiché nonostante lo pseudonimo rimandi a Guetti stesso (o a una persona a lui vicina) e l’articolo sia collegato a quello siglato Cronista in “La Famiglia Cristiana” del 28/8/1895, lo stile non risulta brillante come nei classici contributi guettiani e sono presenti molti riferimenti tecnici riguardanti la gita, la geologia e le vie alpinistiche; questo potrebbe essere un indizio che l’autore di tale scritto sia lo stesso “don Gigio”, pseudonimo di don Luigi Baroldi, figura poliedrica di prete e scienziato originario di Fiavè e amico di don Guetti.