assunto in Trento il 20 novembre 1895 nella sede del Consiglio provinciale d’agricoltura.

[viene omesso l’elenco dei partecipanti]

Ad ore 10½ ant. il Presidente del Consiglio provinciale d’agricoltura apre la sessione constatando la presenza dei Delegati di 9 Casse rurali di prestito e di risparmio registrate, di 21 Famiglie cooperative registrate, di 2 Famiglie cooperative in formazione, di una Cantina sociale, di 2 Società cooperative di consumo e d’un Consorzio cooperativo di smercio frutta, tutti registrati. Consta inoltre che aderirono per iscritto alla costituzione della Federazione di Sindacato i 6 Consorzi cooperativi sopraccennati, che non inviarono alcun rappresentante.

L’adesione si fonda su d’un conchiuso della rispettiva Assemblea generale, come è prescritto nello Statuto, per riguardo alle Casse rurali di Brez, Castelfondo, Fiavè, Scurelle, Sporminore e Tuenno ed alle Famiglie cooperative di Brez, Castelfondo, Fiavè, Roncogno, Spormaggiore, Tuenno, ed alla Cantina sociale di Nanno: tutte le altre Società si riservarono di provocare nella prossima sessione un conchiuso della rispettiva assemblea generale e di notificarlo alla Presidenza della Federazione.

Il lungo intervallo corso dalle due ultime adunanze dei 19 febbraio e 27 giugno 1895 è da attribuirsi ai ripetuti studi e riforme, di cui fu fatto oggetto lo Statuto in conferenze del Comitato e di singoli membri del medesimo, ed alla pressa di affari e cure, cui deve attendere la classe agricola nella buona stagione, cosicché soltanto oggi poté convocarsi il Congresso per la elezione della Presidenza.

Il Presidente si augura e spera che lo Statuto, pubblicato nel Bollettino di giugno e recentemente diramato a tutti i Consorzi cooperativi, possa formare una buona e salda base per la nuova associazione, in cui si deve oggi eleggere la Presidenza.

Siccome poi anima di tutti questi lavori preparatori fu il sempre zelante apostolo della cooperazione rurale, rev. sig. don Lorenzo Guetti, così ei lo invita ad assumere la direzione della presente adunanza.

Don Guetti propone invece, e l’Adunanza approva ad unanimità, che la direzione della seduta resti affidata al sig. Presidente del Consiglio prov. d’agricoltura.

Quest’ultimo nomina a firmatari del presente verbale il m. rev. parroco don Silvio Lorenzoni e il m. rev. parroco Lenzi, e passa poi ad esporre, come, giusta i conchiusi dell’ultima Adunanza, il Consiglio prov. d’agricoltura sarebbe stato incaricato di introdurre nell’abbozzo dello Statuto le modificazioni votate dall’Adunanza, di presentarlo all’i. r. Luogotenenza per l’approvazione e di ritirare l’adesione delle Società, che intendessero accedere a questo nuovo vincolo sociale.

Il Consiglio corrispose alla prima parte dell’incarico, modificò cioè lo Statuto, quale fu stampato nel Bollettino di giugno, e lo presentò anche all’i. r. Sezione di Luogotenenza per il previo esame. In quanto invece agli ulteriori passi da farsi per la formale costituzione della Società, esso si accordò col Referente, che la domanda di approvazione venga presentata dalla Presidenza da eleggersi dal Congresso costituente. In tale senso venne anche modificato il § 25 dello Statuto diramato in tale ultima versione a tutti i Consorzi cooperativi, e per la elezione della Presidenza venne convocata la odierna Adunanza.

Nello Statuto non è stato fatto cenno della tassa massima di soldi 10 da riscuotersi da ogni membro delle società confederate, come venne deliberato nell’ultima adunanza, perché si stimò più opportuno di riservare questa disposizione di dettaglio al Regolamento interno.

L’i. r. Sezione di Luogotenenza non trovò di fare in massima allo Statuto presentato alcune eccezione, ma, ritornandolo, rese solo attento il Consiglio ad una tal quale contraddizione che vi sarebbe tra il § 4 p. I ed il § 15 l. c. Nel primo cioè l’accessione d’una Società alla Federazione viene fatta dipendere da un conchiuso della rispettiva assemblea generale e da analoga insinuazioni in iscritto; nel secondo invece è richiesta una formale accettazione del Consiglio di Sezione.

Questa contraddizione è però più apparente che reale: il primo paragrafo determina le condizioni, che deve adempiere un Consorzio cooperativo per poter far parte della Federazione, il secondo le modalità sotto le quali vien fatto luogo alla domanda di accessione. Con ciò non è ancora detto che la Federazione deva assumere nel proprio nesso ogni Consorzio, che si insinui, dovendo naturalmente restar libero ad essa di accettarlo o meno, tanto è vero, che nel § 4 si dice: possono far parte, e non fanno parte o devono far parte.

Cede quindi la parola al rev. Don Lorenzo Guetti per il primo punto all’ordine del giorno.

Comunicazioni della Presidenza del Comitato.

Come venne accennato dal Presidente del Consiglio d’agricoltura, il primo passo da farsi dopo la riforma dello Statuto consisteva nella sua presentazione all’autorità politica provinciale per l’approvazione della nuova Società a termini della Legge 15 novembre 1867 B. L. I. N.° 134, e si ritenne dopo maturo riflesso, che ciò dovesse avvenire dalla Società stessa. Prima quindi di indire il Congresso federale costituente per la nomina delle cariche sociali, occorreva che i Consorzi aderenti passassero alla nomina della Presidenza. Fatto questo primo passo ed ottenuta l’approvazione luogotenenziale, si potrà procedere alle altre edizioni e l’associazione potrà entrare in attività.

Come venne accennato nell’avviso di convocazione, per accedere alla Federazione ogni Consorzio cooperativo, in quanto non lo avesse già fatto, deve provocare un conchiuso della propria assemblea generale. Pei motivi accennati dal sig. Presidente del Consiglio non si poté indire prima di ora il Congresso, che per oggi limiterà la sua attività alla elezione della Presidenza. Il tempo urge, se si vuole che la Federazione entri in attività nell’anno corrente e possa godere della sovvenzione messale in vista pel caso della sua costituzione entro l’anno 1895, dalla Eccelsa Dieta provinciale.

Prega quindi il sig. Presidente di passare alla pertrattazione del II. punto dell’ordine del giorno.

Elezione della Presid. della Federazione

giusta il § 9 dello Statuto.

Premesso che il Presidente viene eletto con ischede segrete dai Delegati delle Casse rurali e degli altri Consorzi cooperativi, che aderirono alla Federazione, mentre i due Vice-presidenti vengono eletti separatamente da ciascuna Sezione, vale a dire da quella per le Casse rurali e da quella degli altri Consorzi cooperativi, e distribuite le schede ai Delegati aventi diritto di voto, risulta eletto ad unanimità di voti a Presidente della Federazione il sig. Cavaliere Massimiliano de Mersi.

Il medesimo riguarda però l’esito inaspettato di questa unanime votazione come un onore, che si volle rendere alla Istituzione, di cui egli è a capo, per l’appoggio da essa prestato alla straordinaria operosità e zero spiegato dal rev. Don Lorenzo Guetti nell’applicazione e nello sviluppo della cooperazione rurale nel nostro paese, di cui la Federazione forma il coronamento dell’opera. Più in là crede non possa interpretarsi l’ora seguita elezione.

Egli esprime la propria riconoscenza ed è lieto dell’alto onore, di cui si volle far segno il Consiglio d’agricoltura, ma deve declinare il mandato sapendosi nell’impossibilità di disimpegnarlo come si dovrebbe. Come Presidente del Consiglio provinciale fa quel poco che può, ma gli affari propri, cui deve accudire, l’età che avanza, lo sconsigliano dall’assumere questa mansione, ch’egli è nella spiacevole posizione di dover assolutamente declinare. Non vuole tuttavia che da questo suo rifiuto derivino imbarazzi alla Federazione ed egli fa la proposta, che troverà sicuramente il plauso di tutta l’adunanza, che a Presidente venga designato per acclamazione quegli, che è il vero Presidente nato della nuova Istituzione e che vi è chiamato da quanto ha sin qui per la stessa prestato, il rev. Don Lorenzo Guetti.

Don Guetti ringraziando per le lusinghiere parole a lui rivolte dal Cavalier Mersi lo prega di non voler insistere nella propria rinunzia e di voler aderire all’unanime voto espresso dai Delegati, essendo necessario che il Presidente della Federazione risieda a Trento. In quanto alle sue prestazioni a favore dello sviluppo della cooperazione rurale osserva, che se fu in grado di farsi promotore delle Casse e delle Famiglie, il merito principale ne va attribuito al Consiglio provinciale ed al di lui Preside, da cui partì la spinta e l’iniziativa e che sempre lo sostennero con tutta l’efficacia e l’appoggio. Se non fosse stato membro della Giunta permanente del Consiglio, non gli sarebbe forse venuta nemmeno l’idea di piantare una Cassa rurale. La rinunzia del Cav. Mersi metterebbe in un grave imbarazzo la Federazione che non potrebbe venir attuata.

Don Lorenzoni si associa a questa preghiera e fa appello al favore, che trovò sempre la cooperazione rurale nel Consiglio e nel suo Presidente, ch’ei prega di accettare almeno per un anno.

È penoso al Cavaliere Mersi di dover corrispondere con un rifiuto a tanta cortesia. Non ha mai pensato alla eventualità d’una elezione a tale posto, per il quale non si sente neppure adattato. Li prega quindi di non insistere, e svolge un altro argomento pel quale non potrebbe accettare. Egli fu sempre fautore della Cooperazione in qualunque forma si presentasse, ma lo svolgimento di tutta l’azione spiegata dal Consiglio fu sempre nelle mani del rev. Don Guetti, in cui tutta la Giunta permanente, con quella collegialità tutta sua propria, che forma l’orgoglio e la forza della Istituzione, riconobbe sin da principio una persona competentissima in materia e zelante quant’altri mai. Il rev. Don Guetti ebbe quindi tutta la parte esecutiva ed è perfettamente a giorno dell’origine e progresso di ogni singolo Consorzio e può meglio di qualsisia assumere ora la Presidenza della Federazione.

Il Presidente del Consiglio, per quanto fautore convinto della Cooperazione in ogni sua applicazione, considera le Casse rurali di prestito di risparmio come l’ideale, che corrisponde perfettamente ai bisogni della nostra popolazione agricola, che potrà procurare i mezzi necessari ad avviare il paese alla coltura intensiva, di cui ha bisogno per poter porre un argine alla continua emigrazione e far fruttare convenientemente l’inestimabile capitale rappresentato dalla onestà e dalla laboriosità del nostro popolo.

Egli non è invece perfettamente a cognizione dei rapporti e condizioni delle numerose Famiglie cooperative costituitesi in questi ultimi tempi, che in certi luoghi e sotto certe condizioni possono essere una vera benedizione pei soci, in certi altri luoghi e sotto altre condizioni possono corrispondere al loro scopo soltanto sotto certe determinate premesse. Prega poi venga accettata la sua rinunzia anche pel motivo, che non è consigliabile, che, dovendo di necessità i due Vice-Presidenti aver la loro dimora in Trento, anche il Presidente sia scelto fra persone qui domiciliate, rimanendo così concentrata in una sola città la direzione d’una Istituzione, che si ramifica di preferenza nel contado.

Vista l’inutilità di ulteriori insistenze la Assemblea accetta la rinunzia e procede a nuova elezione, nella quale risulta eletto ad unanimità di voti come Presidente il rev. Don Lorenzo Guetti.

I due rami della Federazione designano poi, pure ad unanimità di voti dati separatamente, come Vice-presidente della Sezione Casse rurali il Cavaliere Massimiliano de Mersi, e come Vice-presidente della Sezione degli altri sodalizi cooperativi il Professore Urbino Colombini.

Delegati autorizzati al voto erano 23, di cui 9 per le Casse rurali, 14 per gli altri Consorzi cooperativi.

All’accettazione di tale carica il Cavaliere de Mersi pone la condizione che il collega de Sardagna accetti la rappresentanza del Consiglio provinciale nella Federazione. Il sig. de Sardagna dichiara di assumere tale mansione se gli verrà affidata dalla Giunta permanente del Consiglio d’agricoltura, cosicché la Presidenza resta formalmente costituita.

III. Scelta del giorno e del luogo del primo Congresso federale per le ulteriori nomine dei Consigli federali, delle Giunte permanenti e dei Probiviri.

Come sede del prossimo Congresso viene designata Trento, e l’Adunanza fa assegnamento sull’ospitalità sino ad ora gentilmente accordata dal Consiglio d’agricoltura.

Viene invece rimesso alla Presidenza di stabilire il giorno della convocazione, quando sia stata riportata l’approvazione luogotenenziale dello Statuto secondo le eventuali emergenze, in modo però che non vada perduta la sovvenzione provinciale.

Prima che si levi la seduta don Guetti raccomanda alle Direzioni delle Società, che ancora mancano del conchiuso di adesione dall’assemblea generale, di procurarselo e di produrlo nel più breve tempo possibile, ed il Presidente rileva ancora una volta come il Consiglio provinciale rifugga da ogni idea di assorbimento ed accentramento, ma cerchi di far scorrere in tutto il paese e in ogni ramo dell’agricoltura quell’attività che è necessaria per rendersi forti e sostenere le molte contrarietà che s’incontrano; dopo di che leva la seduta colla speranza di prender parte fra breve ad un numeroso Congresso federale.

Letto e firmato

M. MERSI m/p

                                   pr. Lorenzoni m/p

                                   pr. Lenzi m/p

                                   G. Pedrotti m/p

Soggetto produttore:“Bollettino C.P.A.”, anno 1895, 20 novembre, pp. 291-295
Data:20/11/1895
Pseudonimo:
Descrizione:La relazione di Don Guetti compare al primo punto dell’o.d.g., in quanto relatore degli esiti del lavoro del Comitato che ha redatto lo Statuto della Federazione. Tuttavia egli interviene in dialogo con de Mersi anche nel secondo punto, ossia nel momento dell’elezione della Presidenza della Federazione, che lo vedrà infine eletto all’unanimità. Vista l’importanza di tale documento relativo alla nascita della Federazione viene riportato integralmente il testo.