S. Croce, 29 dicembre.
Poche cose sull’odierna festa, chè il vostro Cronista non sa ove mettere capo in questi dì, ultimi d’anno.
Ricevuto ier sera il nostro d. Angelo Caresani, novello sacerdote, alle Arche dai più intimi parenti ed amici, ed accompagnato da Trento a quì dal suo e nostro compatriotta, il carissimo Omobono Bonomi, ascendeva il colle di Bleggio tra il suono dei sacri bronzi, fra le schiere della scolaresca; e giunto innanzi al marmoreo monumento veniva salutato da ripetuti colpi di mortaretto. Oggi poi ad ore 10 il clero andava ad accoglierlo alla casa paterna in Madice e lo accompagnava alla parocchiale parata a festa con bandiere ed inscrizioni e stippata da folla insolita che aspettava il Neomista pel I° Sacrificio.
Intuonato dal novello sacerdote il Veni Creator Spiritus, fu proseguito dal Coro locale in figurato e gregoriano con buona musica; la messa era la VI di Haller originale.
Al Vangelo ascese il pulpito il paroco di Bleggio, che con calde e sentite parole espose la missione del sacerdote cattolico, che paragonò a quella di Cristo. Quemadmodum misit me Pater, ego mitto vos, e fece vedere il sacerdote banditore della divina parola; dispensatore della grazia; e sacrificatore pella salvezza dell’uman genere. E rivolto al novello sacerdote lo animò a farsi ognor degno dell’eccelsa missione affine di avere il premio promesso da Gesù ai suoi fedeli ministri, cioè ut ubi ego sum, sit et minister meus.
Al pranzo furono presentati vari omaggi, e prima fu offerto dal paroco di Bleggio, a nome del Clero, un opuscoletto riferentisi alle memorie attorno a questa Croce taumaturga; opuscolo messo insieme in tutta fretta da d. Lorenzo Guetti, e che stampato in molte copie andrà in vendita a favore dell’ospitale ricovero delle Giudicarie esteriori. Un sonetto con bella enfasi poetica venne offerto dagli amici d’infanzia di d. Angelo, i giovani di Madice Benvenuto Bonomi, Giovanni Frerotti, Angelo Serafini. Con parole edificanti e commoventi il sig. Omobono Bonomi, a nome del paese di Madice, accompagnava altra poesia italiana in forma acrostica di eletto stile, ed infine il r.mo signor decano di Lomaso ci deliziava di una nuova e bellissima poesia acrostica latina.
Non mancarono i telegrammi: ed i condiscepoli ed i chierici giudicariesi ci recapitarono il seguente: Angele, angelos inter angelicum Deo panem offerens primum, conterraneorum sodalium huic memorandae diei gaudium laetitiaeque sese adsociantium, benigne memento.
Faccia Iddio che simili solennità si ripetano frequenti fra le nostre valli, per tener sempre occupate le varie stazioni di cura d’anime di sacerdoti che ogni anno vanno sempre più in deficienza.
Cronista
Soggetto produttore: | “La Famiglia Cristiana”, n. 1 |
Data: | 03/01/1896 |
Pseudonimo: | Cronista |
Descrizione: | Articolo riguardante la celebrazione della prima messa di don Angelo Caresani di Madice. |