Giudicarie, 10 (rit.)
Un giovine nostrano dopo aver fatto tre anni di servizio attivo come cacciatore e di aver preso parte a due altre esercitazioni periodiche come riservista, ammogliatosi e divenuto padre d’una bambina, per trovare i mezzi da sopperire ai bisogni della famiglia, emigrò in America; donde ogni qualvolta veniva chiamato ad altre esercitazioni, mediante regolari suppliche chiedeva ed otteneva sempre una dilazione. Ma adesso viene il bello! Appena rimpatriato, egli si consegna, come di prescrizione, al proprio comune, il quale partecipa al capitano distrettuale la venuta del riservista; anzi questo stesso si presenta il giorno dopo al capitano per sentire dal medesimo gli eventuali suoi obblighi… Il credereste? Fu messo senz’altro agli arresti, e fra due angeli custodi inviato alle carceri di codesta capitale trentina, ove processato come disertore, Dio sa quando potrà tornare in seno alla propria famiglia.
Mi pare che questo non sia proprio il modo più conveniente di animare tanti emigrati trentini che si trovano in America a rimpatriare per adempiere i loro obblighi militari! Ad ogni modo è curioso come vanno a finire le promesse che furono fatte in proposito a Vienna e a Budapest ai nostri deputati e delegati!
x.
Soggetto produttore: | “La Famiglia Cristiana”, n. 66 |
Data: | 12/06/1896 |
Pseudonimo: | X. |
Descrizione: | Nell’articolo si tratta, con ironia rispetto alle decisioni del Governo, del fatto avvenuto ad un emigrante tornato dalle Americhe e arrestato come disertore. |