Le provincie che si estendono lungo il confine meridionale dell’Impero, sono in procinto di subire una dolorosa vicenda.

La bachicoltura e la sericoltura, che nei tempi passati formavano uno dei principali cespiti d’entrata per il Trentino e pel Litorale, minacciano ora di restare completamente annientate.

Tre anni fa venne avviata un’ inchiesta su tale fenomeno e l’ecc. Governo dichiarò recentemente che stava studiando la cosa. Ambedue eccellenti provvedimenti.

Ma pur troppo inefficaci. Quello che occorre urgentemente alla popolazione del Trentino e del Litorale è un pronto ed immediato soccorso sinché è ancor possibile venire in aiuto ad uno che sta per morire, non essendo ancora dimostrato che il Governo abbia la forza di risuscitare i morti.

Coll’applicazione della clausola che aprì le barriere alla importazione dei vini italiani il Governo ha deprezzato il valore dei nostri vini per lo meno di 3 fior, per ettolitro; in causa del dazio sui grani ci obbligò a ritirare dall’Ungheria una merce per qualità più scadente e per quanto riguarda il grano persino pericoloso per la salute, contenendo esso abbondanti germi della pellagra; coll’accordare un sensibile dazio di introduzione sul bestiame all’Italia il Governo ci chiuse le principali piazze di smercio della nostra produzione di bestiame ed esponendo infine la nostra bachicoltura e sericoltura alla libera concorrenza degli altri Stati, che sorreggono queste industrie con alti premi ci ha spinti alla disperazione e costretti a rinunziare anche a questa nostra antichissima fonte di guadagno.

Di fronte a questi fatti non è oziosa la domanda se il Governo avrebbe potuto fare per noi una politica più rovinosa.

S. E. il signor Ministro Presidente nel suo discorso con cui assunse le redini del Governo ai 22 ottobre 1895 dichiarò che il Governo avrebbe rivolto le sue cure particolari a quelle Provincie tanto nella parte settentrionale che meridionale, che per diversi motivi versavano in tristi condizioni economiche; un’altra volta disse che “quella tendenza avrebbe corrisposto ad un eminente interesso dello Stato, perchè il risorgimento delle provincie poste ai confini non poteva essere che vantaggioso pel cuore della Monarchia.”

Queste parole erano dettate certamente da giustizia e saggezza politica: occorrerebbe però che da pure e semplici parole, quali furono sino ad ora, venissero trasformate in fatti.

In considerazione di tutte queste circostanze e del fatto che nei loro paesi la miseria va assumendo ognor maggiori dimensioni, in considerazione inoltre del fatto che per la mancanza d’ogni misura di protezione la bachicoltura è in continuo regresso e la sericoltura si trova in tal decadenza che buona parte dei bozzoli prodotti in paese deve passare alle filande del Regno d’Italia, i sottoscritti fanno la seguente interrogazione:

“Con riguardo alle difficoltà della posizione e nella coscienza dell’obbligo che gli incombe di riparare ai gravi danni recati alle provincie situate al confine meridionale dell’Impero dalla nuova politica commerciale, è disposto l’i. r. Governo ad accordare al Trentino ed al Litorale un premio che valga a rilevare in queste provincie l’industria della bachicoltura e della sericoltura?

Guetti                             D.r. Hortis

Ciani                              Don Bazzanella

Basevi                           Salvadori

Lenassi                         D.r. Conci

Mauroner                      D.r. Panizza

D.r. Gambrini                D.r. Verzegnassi

                       Campi

Soggetto produttore:“Bollettino C.P.A.”, anno 1897, maggio, pp. 115-116
Data:05/1897
Pseudonimo:
Descrizione:Interrogazione del deputato don Guetti e di altri rappresentanti del club italiano al Ministro del Commercio. I firmatari richiedono l’immediato intervento del Governo per sostenere l’industria della bachicoltura e della sericoltura ridotta ai minimi termini; riportano inoltre numerosi interventi (deprezzamento dei vini, dazio sui grani, dazio sull’esportazione del bestiame in Italia) che hanno penalizzato l’economia Trentina.