(NOSTRA CORRISPONDENZA PARTICOLARE)

Vienna, 14. aprile.

Ieri finalmente toccò il turno ai nostri deputati di Trieste e Litorale per ribattere in pubblica assemblea le lunghe, insulse e pretenziose cicalate degli sloveni e croati.

L’on. Rizzi per primo con forbito, moderato e giusto discorso, giustificò il contegno del popolo italiano nelle passate elezioni e venne più volte applaudito ed infine ripetutamente acclamato dai colleghi italiani, e dai numerosi uditori accerchiatisi attorno a lui.

Entrò in lizza per secondo l’on. Lonassi, il quale, per la prima volta che dava saggio di sua eloquenza in Parlamento, si mostrò oratore franco nella lingua tedesca, pronto polemizzatore alle interruzioni avversarie, ed egli pure si ebbe cordiali strette di mano alla fine del suo breve discorso.

In fine come oratore generale, sulla proposta d’urgenza parlò l’on. D.r Ortis.

La commozione per la sua prima debacle, ed il cuore in sussulto nel rispondere alle ripetute ingiurie e denunzie poliziesche degli avversari, fecero sì che il bravo oratore accelerasse un po’ troppo il suo dire sentito e franco; in fine poi si venne moderando da ritenere in lui un bravissimo oratore, il quale potrà giovare il Club Italiano in varie ricorrenze.

In conclusione tutti ebbero a dire che gli Italiani, ad onta della difficoltà di una lingua loro innaturale, si difesero bene e soddisfecero appuntino in questa bisogna al loro mandato.

Con ciò si chiuse la 14a sessione parlamentare e da questa alla prossima abbiamo un riposo di 4 giorni intieri, perché fino a martedì non vi sarà sessione.

La minoranza si lamentò di questo lungo riposo, osservando che spendendo 7 mila fiorini al giorno pel parlamento, sono 28 mila fiorini che i deputati cogli accessori consumano, senza lavorare e si propose una sessione da tenersi a venerdì (oggidì) o sabbato; ma la proposta restò in minoranza.

Fin quì alcunché di positivo, eccettuato la conferma del trattato commerciale colla Bulgaria, e il passaggio alle relative commissioni di tre piccoli progetti di legge, non si fece nulla di nulla pel povero che soffre e paga. Oh! il parlamentarismo come venne ridotto ora qui in Austria con le lotte nazionali ad oltranza, è ben la triste scena.

Dal 27 marzo al 14 maggio sono fiorini 336,000 diconsi trecentotrentasei mila che si spesero dalla cassa comune per far niente di positivo.

Se si fossero tenuti chiusi i battenti e dato il rispettivo importo ai singoli collegi elettorali almeno qualche buco si avrebbe otturato, almeno si avrebbe liberato dalle angosce qualche affamato: e siamo appena al principio della legislatura presente.

Un deputato che sente ancora di un po’ di coscienza e che non dimentica il perché del suo mandato, non può a meno di protestare contro simili ardimenti e col suo voto non dovrebbe mai concorrere né a fare delle ostruzioni, né parlare per il semplice gusto di parlare e farsi applaudire, ma solo pel fine d’esser utile ai suoi mandanti.

Lo dico sinceramente, se da qui innanzi questi onorevoli non si mettono più di proposito a trattare le questioni più urgenti, di migliorare le condizioni de’ propri rappresentati, sarebbe meglio che se n’andassero a casa loro, ad occuparsi delle loro faccende domestiche, chè almeno quelle sarebbero protette dalla loro presenza, e rinunciare ad una rappresentanza ristretta, e lasciare allo stesso solo governo la pubblica amministrazione; il popolo non urterebbe di certo in scoglio peggiore di questo, nello stato presente del parlamentarismo.

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La stagione qui è pessima. Dai 2 di maggio fino oggidì siamo in continuo inverno. Acqua, freddo, vento e neve ai monti. Almeno da voi spirerà aura più mite, splenderà il sole qualche volta sul vostro cielo lombardo, bello quando è bello e ve lo auguro perché le feste ambrosiane riescano pienamente. Col cuore mi unisco a voi a pregare sull’urna del grande Ambrogio, e noi trentini lo facciamo ancora di più perché le feste ambrosiane, saranno seguite dalle nostre feste pei santi Sisinio, Martirio, Alessandro, ch’ebbero relazione intima col vostro patrono.

Dunque oremus ad invicem ut sahemur.

T.

Soggetto produttore:“La Lega Lombarda”, n. 131
Data:16-17/05/1897
Pseudonimo:T.
Descrizione:Articolo relativo ai discorsi dei deputati italiani in risposta a quelli di altre nazionalità e alla chiusura della sessione parlamentare. L’articolo riporta considerazioni sull’inutilità del Parlamento lacerato dalle lotte nazionali e relativamente agli alti costi di mantenimento dei deputati.