La Voce Cattolica prima sotto la forma di corrispondenza del sig. E. L.; e naturalmente poscia il Fede e Lavoro nel primo articolo del suo numero di sabbato 10 corr. aggredirono lo nostre istituzioni, Casse rurali, Famiglie cooperative e perfino il Banco di S. Vigilio come istituzioni neutre, una vera Arca di Noè ove possono prender alloggio e stallo boves et oves et universa pecora, e sotto questo castello fabbricato apposta si misero a piantare le loro batterie per abbatterlo con trionfo e ciò a miglior bene della patria minacciata!

Ma il caso è proprio tale, ma le nostre istituzioni cooperative che dal 1891 in poi presero piede nel nostro Trentino dopo lunghe e mature discussioni e dopo molteplici consigli di competenti autorità e persone, sono proprio tali che vi possa prender parte ogni e qualsiasi persona, e di qualunque confessione religiosa?

Per chi non fu presente alla discussione avvenuta in occasione dell’approvazione dello Statuto del Banco di S. Vigilio, accenniamo ai ripetuti scritti e ricordi di Don Mentore stampati sull’Almanacco agrario del Consiglio prov. d’Agricoltura, ed in specie all’opuscolo sulla Cooperazione rurale edito dalla ditta Monauni e scritto in forma di Dialogo dal Presidente della Federazione Don Lorenzo Guetti. Là troveranno anche i più pretenziosi in senso cristiano cattolico tutto quello che è necessario dal lato religioso-morale per questa nostra istituzione e vedranno che quello che si vuol detto ora a parole, sta registrato già prima per metterlo ai fatti, il che è ben più importante.

Ma se ciò non fosse sufficiente, soggiungiamo una parola che dovrebbe essere perentoria per tutti, come fu perentoria a chi per primo si mise in questo movimento salutare pel nostro Trentino, e questa parola chiara è questa: «lo confesso d’aver una decisa diffidenza in tutte le speculazioni, banche ecc., che si danno per cattoliche. Lascio stare le ragioni metafisiche, dirò così, per cui tra speculazione e catolicismo ci deve essere una cotal ripugnanza, in forza della quale le speculazioni cattoliche son fatte così che gatta ci cova o che finiscono col patatrac; ma parli l’esperienza. Un esempio luminoso lo offrì il Belgio (non me ne ricordo il nomo preciso, ma appartiene al campo della storia), un altro e di gran conto lo diede Parigi col suo Hontoux, un terzo di assai minor conto ma recentissimo (1889) lo fornì Vienna. Vi si formò una società per assicurazioni a favore di chiese ecc., colle più magnifiche promesse, tali da giustificare il nome di Uniocatholica, tanto era cattolica intus et in cute; cercò l’amicizia e il patronato di ottimi cristiani e di preti di primo ordine; ottenne di avere a presidente onorario il def. cardinale di Vienna; si raccomandò a tutti i vescovi, e quando costoro nel novembre 1889 si trovarono radunati a conferenza chiese che tutti in corpore le dessero una qualche approvazione. Invece i Vescovi ebbero il buon senso di rispondere gentilmente quod non; e pochi giorni dopo la società fu condotta presso a poco ad un Krach e dovette licenziare il direttore che ne era l’anima e che avea fatte cose de populo barbaro (in punto denari si intende). Dunque, se non per altro, per ragioni metafisiche andiamo adagio a battezzare col nome di cattoliche istituzioni che se andassero a male, come lo possono le umane istituzioni, pregiudicherebbero quella causa di cui vogliono farsi palladini avanzati gli ultimi sopravvenuti. Procuriamo dunque che ci sia la cosa, e pel nome contentiamoci di stare semplici figli d’Eva.

R.

Soggetto produttore:“Bollettino C.P.A.”, anno 1897, giugno, pp. 166-167
Data:06/1897
Pseudonimo:R.
Descrizione:L’articolo è una risposta alle critiche ricevute sulle pagine dei giornali “La Voce Cattolica” e di “Fede e Lavoro” riguardanti la neutralità delle istituzioni cooperative. Don Guetti risponde alle critiche citando i numerosi scritti a sostegno del lato morale e religioso di queste istituzioni; sostiene inoltre la neutralità nominativa di tali istituzioni per evitare di bollare come cattoliche istituzioni che, essendo gestite da uomini, possono fallire. Tale articolo è pubblicato anche in “Supplemento al Bollettino C.P.A.”, n.10, anno 1897, pp.153-154.