(NOSTRA CORR. PART.)

5 Ottobre.

Ieri ricorrendo il giorno onomastico dell’imperatore Francesco Giuseppe I, sebbene il cielo si sostenesse imbronciato tutto il dì, furono numerose le persone che assistettero in San Stefano al pontificale che finì col Te Deum.

Fra gli alti dignitari di ogni dicastero o categoria, veniva adocchiato il presidente dei ministri Badeni che, forse per la prima volta andava in chiesa dopo la fatale pistolettata. Teneva il braccio ferito con disinvoltura, ma anche un occhio profano capiva che non era ancor libero da fasciature fenicate od al cloroformio, e chi avesse avuto fortuna di avvicinarsi al gran ferito, se non era tocco nell’olfatto, ne avrebbe sentito i balsamici effluvi.

Non v’ha dubbio, si pubblicò, che Badeni ottenne la liberazione dalle censure, ma non mancano gli scettici che non credono, o se vi credono, limitano la cosa ad una semplice cerimonia per contentare i troppo buoni credenti.

Oggidì si riapre la Camera; il tempo è tutto sossopra; il vento si fa freddo e seccante e disturba non poco gli onorevoli che dalle varie contrade della spaziosa Vienna si muovono per entrare nel palazzo parlamentare, nel quale del resto ad onta delle intemperie, del caldo o del freddo, si gode sempre d’una temperatura normale e costante. Tanto è bene intesa l’aereazione quanto il riscaldamento in questo fabbricato sui generis.

Si dice, che alla odierna seduta si farà vedere anche Badeni; pare che la destra si prepari a fargli un’ovazione al suo ingresso, e forse se ciò avvenisse, potrebbe essere un altro incentivo per irritare la sinistra e gli infuriati ostruzionisti, in specie i schöneriani. Ad ogni modo chi ha un po’ di senno cristiano-cattolico si asterrà da ogni atto di approvazione e molto più di associarsi alla progettata ovazione.

Ma forse il tempo indiavolato di stamattina impedirà a Sua Eccellenza l’uscire di casa per non tirarsi addosso un’irritazione della ferita ed altre probabili conseguenze.

Ad ogni modo la sua comparsa non deve protrarsi a lungo perché sta all’ordine del giorno una serie di accuse contro di lui e colleghi, alle quali dovrà rispondere.

Spero prima di chiudervi questa mia di segnarvi, come è andata l’odierna seduta. Ora faccio un giro pei corridoi a salutare i miei amici e prendere da loro le notizie dell’ultimo momento.

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Ad onta del vento e del freddo indiavolato Badeni comparve alle 11 1⁄2 nella Camera e senza nessuna ovazione, anzi fra l’indifferenza generale andò a sedersi al suo posto, e solo si ebbe qualche stretta di mano da qualche solito accolito. Il dott. Scheiker in occasione che si trattava la proposta governale di soccorso agli innondati del luglio, fece una carica a fondo e contro i socialisti che non combattono mai gli Ebrei, e contro Badeni e contro tutti quelli che lo strisciarono in occasione del suo duello sinchèBadeni si pigliò la strada per cui era venuto e si ritirò dall’aula, ed

avrà inteso che i benpensanti nel popolo, quale è il dott. Scheiker e tutti i suoi seguaci non possono a meno di stimmatizzare la condotta di sua Eccellenza.

Tutta la seduta odierna poi passò tranquilla; non si trattava altro che di sostenere le proposte di soccorso pelle innondazioni passate, pelle quali tutti i deputati sono d’accordo. Solo il dott. Scheiker accennava giustamente che tutto ciò è poca cosa per venire in soccorso al popolo danneggiato e dovunque negligentato, con 8 milioni; ce ne vorrebbero 50 milioni, togliendoli col sopprimere le grosse manovre e con colpire le Borse; ma più ancora si dovrebbe aiutare il popolo col cambiar sistema di governo ed in ispecie di impedire che il popolo venga spelacchiato dall’ebraismo invadente ed immigrante in Austria a tutte le parti.

Nella loggia delle ambasciate si videro oggidì M. Montanini ed il suo socio indivisibile M. Negri, i quali partirono ancor prima che M. Scheiker avesse a finire il suo ben detto discorso.

Che siano venuti per assistere all’ovazione a Badeni?

Nel caso s’ebbero un bel disinganno.

Soggetto produttore:“La Lega Lombarda”, n. 269, anno 1897, 7/8 ottobre
Data:07-08/10/1897
Pseudonimo:
Descrizione:Articolo relativo al ritorno del ministro presidente Badeni nel Parlamento dopo il duello con il deputato Wolf e alle proposte di soccorso sostenute dai vari onorevoli in seguito alle inondazioni. Viene attribuito a Guetti per la consequenzialità con le altre corrispondenze siglate T. o Tridentino.