Giudicarie, 17 corr.

Bisogna proprio confessarlo: qui dentro in Giudicarie il socialismo, questo redentore dell’umanità travagliata, sembra non trovi terreno da attecchire!! Forse, e senza forse non vi è vallata dove, per circostanze topografiche ed etnografiche, sia meno adatta che questa al propagarsi del socialismo. Qui in Giudicarie non vi sono, si può dire, operai raccolti in fabbriche; non vi sono latifondi, non grossi capitalisti (meno uno o l’altro rarissimo), non insomma di quegli elementi che altrove germinano la mala peste della democrazia socialista. Quasi tutti qui dentro sono piccoli proprietarii: un campo, un prato, un monte, e un po’ di bestiame lo ha quasi ogni uno. Parte stanno a casa, parte girano il mondo, come arrotini, segantini, salumai e altro. Dall’estero viene del danaro non poco a sollievo di chi resta ai patrii lari. Una rete di Famiglie cooperative e di casse rurali viene in aiuto del povero e del piccolo possidente: fame in Giudicarie non si patisce, pellagra non si conosce, religione si ama e si rispetta. Il sacerdote è ascoltato anche fuori del campo religioso, e si riconosce il bene che da lui proviene. Le eccezioni confermano la regola. Dunque… il socialismo verrà tardi in Giudicarie, se pur verrà; il buon senso del popolo lo tien lontano, e così sia.

Tutto vostro 

Firmino

Soggetto produttore:“Fede e Lavoro”, n. 3
Data:21/01/1898
Pseudonimo:Firmino
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