Onorevoli Soci!

Siamo al quarto anno di attività della nostra carissima Cassa rurale, e quel che più consola, di un’attività sempre più feconda da divenire un bell’esempio degno di imitatori. Una cassa rurale non è più una cosa incognita, ma è tale una istituzione che la conoscono perfino i bambini delle nostre Giudicarie, e più; essa è conosciuta ancora in tutte le valli trentine, perchè delle 50 casse rurali ora esistenti, è tempestato tutto il suolo della nostra amata terra. L’anno scorso vi preannunziava anche la costituzione della cassa centrale che volemmo chiamare con bel nome il Banco di S. Vigilio, ed oggi vi posso annunziare la sua definitiva costituzione, essendosi nominata la I Presidenza il 30 dicembre 1897.

Io spero che tra breve esso inizierà la sua attività, ed effetto del medesimo sarà una più rapida diffusione delle Casse rurali anche in quei luoghi che sin qui furono refrattari a queste benefiche istituzioni.

Mentre dunque salutiamo il centro trentino del nostro progresso cooperativo e facciamo voti pel suo veloce sviluppo, passiamo a discorrere sulla gestione della nostra cassa nell’anno testè finito 1897.

Operazioni.

Modeste sì, ma furono molte le operazioni in dare ed avere che fece la nostra cassa, e precisamente una trentina di più dell’anno scorso, senza che vi noti quelle del cambio le quali avvengono ad ogni momento. Eccone uno specchietto di confronto cogli anni scorsi:

Nell’ anno     1894 le operazioni furono            524

            »          1895               »          »          672

            »          1896               »          »          783

»         1897               »          »          816

Qualcuno vedendo le cifre del movimento degli anni 95 e 96 maggiori di quelle del 1897 potrebbe supporre un regresso di movimento, ma invece quando sarà noto che in quei due anni la Cassa rurale dovette fare lo smercio bozzoli cumulativo, capirà che nell’anno testè scorso senza il detto smercio, avemmo un movimento assai significante da raddoppiare quasi quello del primo anno 1894.

Soci.

Anche i soci si aumentarono nel corso dell’annata presente; mentre un solo uscì per morte; e non volendo il fratello erede entrare al suo posto, coll’anno 1898 sarà retrodata la quota sociale rispettiva di soldi 50.

I soci entrati come fondatori          nel 1894 furono       50

quelli  »                                             » 1895     »                25

»                                             » 1896     »    20

            »                                             » 1897     »    20

numero totale di soci fino a qui                                       115

E questi 115 soci, direte voi, sono poi tutti forniti delle qualità segnate nello statuto? Sono dessi galantuomini a tutta prova? e di quel galantomenismo che resiste alle più rigide ordinazioni del 7.° comandamento? La vostra Direzione ve lo assicura assolutamente. Essa non è chiamata quale tribunale d’inquisizione a sentenziare sulla fede cattolica del socio, ma sibbene sul galantomenismo basato a detta fede, e su questo sta garante per tutti i soci che essa accettò. Spera, anzi è sicura, che tali essi si manterranno anche in avvenire; ma se mai qualcuno avesse la brutta tentazione di defezionare dai suoi doveri, lo sa bene, non potrà più stare in nostra compagnia.

Con questi criterii coi quali abbiamo cominciato la nostra carissima istituzione, noi la continueremo e siamo certi, che se non tutti gli uomini, sicuramente il nostro buon Dio ci approverà e benedirà.

Capitale sociale e riserva

L’indice che segna un buon andamento di una cassa rurale sta proprio quì nel capitale sociale e di riserva. Va esso ogni anno aumentando? È segno di progresso; sta esso stazionario o si diminuisce? È segno di regresso. Le cifre vi diranno come stiamo noi:

al primo anno           1894 ammontava a soli      fior.     212.72

nell’anno                  1895 si aumentava di         »          151.44

»                                 1896   »          »                     »          171.10

»                                 1897   »          »                     »          222.85

Ed è quindi in questo momento di                      fior.      758.11

Questo piccolo fondo di riserva e capitale sociale si venne formando anzitutto col sussidio dell’Eccelsa Giunta provinciale, la quale per premiare il vostro Presidente, primo fondatore di queste Casse nel Trentino, volle darcelo intiero di fiorini 200, i quali furono spesi quasi tutti e nella cassa forte e nei registri antichi e poi nuovi. A questo si aggiungono le quote sociali dei 115 soci che formano fior. 57.50, più le sopratasse che nell’anno in corso e nel passato consistevano in fior. 1.50 l’una; tutto il resto fu il reddito netto delle operazioni di dare ed avere, operazioni che appena arrivano a dare all’1 % di differenza da depositii ai prestiti.

Garanzia sociale.

A chi volesse sapere per approssimativa prova a quanto ascende la garanzia sociale della nostra cassa, senza nulla dire dei corpi morali che vi prendono parte e garantiscono con tutti loro averi come gli altri soci, il solo dirvi che in media ogni socio può garantire con tutta sicurezza, per 2 mila fiorini, vi fa capire che avremmo una garanzia sociale solidissima di fior. 230.000, più il fondo di riserva e capitale sociale sovra notato. Devono dunque star tranquilli tutti coloro che fanno capo alla nostra cassa ed in specie coloro che vi depositano a frutto ed al sicuro i loro denari.

Depositi a risparmio.

I libretti a risparmio figurano

nella somma totale . . . .                                                                N.° 212

dei quali negli anni fin qui scorsi se ne estinsero. . . . . . . . . .                    40

restando ancora vivi . . . .                                                              N.° 172

sui quali sta depositato un capitale a mutuo di fior. 31249.69, quindi in media per libretto di fior. 182.

Quello che consola si è un esame più intimo fra mezzo a questi libretti di deposito. Non vi sappiamo dire quanto ci si allarga il cuore quando vi vediamo aumentarsi ogni anno il piccolo risparmio. Sono 58 i libretti sotto i 20 fiorini ed in gran parte sono proprietà di giovinetti e giovinette delle scuole. Ma v’ ha di più! Vi sono già capitalisti che nacquero col nascere della nostra cassa e che appena hanno compiuti i 4 anni! e sono talmente bene istruiti della cosa che voi li vedete venire col loro libretto appena hanno un regaluccio di 10 soldi per portarli al sicuro e ritornano poscia, dopo fatta l’operazione, con un’aria di trionfo, quasi dire: io sono già un uomo, ho fatta una buona azione! Ed azione buona, cristiana, virtuosa è quella di far apprendere la parsimonia, il risparmio ai giovani rampolli della nostra generazione, ai figli del nostro popolo, perchè così si torranno dalle loro bocche dannose leccornie, oggetti di giuochi inconsulti e peggio di bische viziose. Se non avessimo la Cassa rurale, dove sarebbero quei 500 fiorini dei vostri figliuoli? Tutti spesi nelle leccornie, nelle trappolerie, nel vizio. Invece sono là a lievito per futuri padri e madri di famiglia, economi, morigerati, virtuosi.

Il movimento a questa partita nei quattro anni è il seguente:

Abbiamo quindi nei quattro anni di attività della nostra cassa

in depositi fior. 70640.84

in rimborsi   »   29391.15

restando come sopra fior. 31249.69

Queste cifre stieno qui ad esempio di tutti ed in ispecie degli adulti; forse essi hanno da imparare molto più che non i ragazzi. Peccato che per molti sarà troppo tardi!

Prestiti.

I prestiti nuovi nel corrente anno furono N° 27, dei quali 25 con semplice obbligazione, e due con ipoteca. In tutto furono fatti fin qui 93 prestiti. Di questi si estinsero durante l’anno N.° 14 prestiti, i quali uniti a quelli degli anni scorsi in N.° 12 sommano a prestiti estinti 26: restando vivi in fine d’anno solo 67 prestiti per un capitale complessivo di fior. 9354.32, pari in media per ogni prestito a fior. 140.

Il tasso d’interesse pei prestiti a semplice obbligazione restò fissato ancora al 5 %. Questo tasso non sembra ancora troppo alto; se si considera alle pochissime spese di bollo, e molto più perchè l’interesse è annuo e non semestrale come si usa presso altre istituzioni consimili, anzi da alcune si pretende perfino antecipato per amor del prossimo!

Il modo poi di pagare i prestiti assunti presso la nostra cassa è dei più facili, perchè in qualunque tempo si accettano, acconti in qualsiasi somma, anche la più piccola. Anzi è questa una delle utilità principali della Cassa rurale, perchè dà occasioni facili per pagar debiti, i quali in altri modi non si pagherebbero quasi mai.

Il tasso pei depositi continuò anche quest’anno al 4 % pei soci e solo al 3 ½ per i non soci; anche per questa ragione si dovette sostenere il tasso del 5 % per prestiti.

La sicurezza dei prestiti finora è solidissima e moltissimi impararono a farne l’estinzione a piccoli acconti, modo che dovrebbe essere imitato da tutti. Durante l’anno in corso si rinnoveranno le obbligazioni vecchie e recenti per uniformarle alle prescrizioni generali della Federazione.

Conti Correnti.

Questa rubbrica si mantiene in vivissima attività, e dà da fare non poco alla contabilità per la regolare sua gestione. I correntisti sono come l’ anno scorso in N.° 27, dei quali uno estinto. La somma complessiva del credito della Cassa presso gli stessi ascende alla fine d’anno a fior. 22293.16.

Il tasso d’interesse varia dal 5 % al 4 % giusta i conchiusi di Direzione e la necessità interinale di mettere a frutto grosse giacenze di cassa, onde averle poscia all’occorrenza di mutui o di altri conti correnti ad un tasso più lusinghiero.

Qualche correntista, che in passato era pigro nelle operazioni prescritte, quest’anno si mise in migliore carreggiata e così avverrà di tutti nel prossimo anno, essendone anche la registrazione regolata in uniformità alle prescrizioni della Federazione.

Spese e rendite.

La partita profitti e perdite è quella che forma il vero resoconto dell’azienda sociale e che dà il vero stato di prosperità o deficienza di una società. In una cassa rurale le spese non sono mai molte, tolte quelle che si devono fare per la contabilità, sia alle persone che vi si prestano, sia per i registri che occorrono. Anche le tasse erariali, tribunalizie, si limitano ora a poca cosa, essendo abolito l’onere del 2 % sugli interessi passivi pagati o capitalizzati. Abbiamo invece una spesa in più nel contributo annuo alla Federazione, e nel resoconto vi figura doppio perchè la quota pro 1896 venne pagata in gennaio 1897. Le rendite sulle perdite sommano fior. 182.85 che giusta le prescrizioni dello Statuto § 41 e conchiuso della Commissione di sindacato devono passare al fondo di riserva per eventuali perdite sociali.

Ciò premesso eccovi il Bilancio e Resoconto alla fine 1897 giusta le prescrizioni del § 39 dello Statuto, che sottoposto alla vostra considerazione ed esame, verrà da voi poscia approvato con formale votazione.

Fiavè, 10 gennaio 1898.

Il Direttore

p.te Lorenzo Guetti

Membri di Direzione :
Festi Costante Vice Direttore
Giordani Agostino. 
Festi Domenico.
Calza Luigi.
Gosetti Davide.       
Membri di Sindacato:
Bronzini Zefferino.
Calza Fedele.
Festi Luigi.

  (L. S.)

Soggetto produttore:“La Cooperazione Trentina”, n. 3, pp.60-64
Data:10/02/1898
Pseudonimo:
Descrizione:L’articolo riporta la relazione di don Guetti, direttore della Cassa Rurale di Fiavé, sulla gestione 1897.