Abbiamo dalle Giudicarie esteriori. Nel gennaio di quest’anno tre individui, due di Bono e uno di Madice, partirono per l’America, e precisamente a Mercedes, nelle Repubblica d’Uruguay, ove li chiamavano parenti od amici colà dimoranti.
Gli emigrati in detta repubblica come a quella dell’Argentina fin qui scrivono buone notizie. Riguardo poi ai nostri segantini emigrati nel passato agosto al Texas degli Stati Uniti, trascrivo questa lettera mandata in questi dì da un di loro alla propria moglie. I lettori della Voce compatiranno alle inesattezze grammaticali ed ortografiche; chè l’individuo scrivente non ebbe la fortuna d’essere educato nelle scuole della nuova èra.
“Carissima moglie. – Colla presente sono a farti sapere l’ottimo stato di mia salute e così spero ancora di te e di tutta la famiglia. In riguardo al viaggio abbiamo speso 240 franchi, pagando mezza paga; col giorno 20 di agosto ci siamo imbarcati a Genova, e siamo disbarcati a Nuova Orleans il giorno 22 di ottobre, e di questi abbiamo fatto 32 giornate di fermativa. I porti che abbiamo toccati sono i seguenti: Marsiglia, Barcellona, Tenerife, Guadalupa, Martinica, Avana, Veracruz, Nuova Orleans; poi abbiamo fatto due giorni di ferrata e poi due giorni a piedi, finalmente siamo arrivati al luogo destinato e abbiamo dato principio al lavoro col primo di novembre, e abbiamo ricevuta la paga del mese di novembre il giorno 26 di dicembre. Si sono ritenuti 40 franchi per il viaggio, e io ho ricevuto ancora 200 franchi; in tutte le paghe si tengono 40 franchi per volta fino al pagamento del intiero viaggio. La nostra giornata è di franchi 10 al giorno, i giorni di lavoro; ma essendo che siamo molto lontani dai paesi abbiamo 3 franchi al giorno di spese, se fossimo vicini ai paesi si potrebbe vivere con meno di un franco. Nella posizione in cui ci troviamo non vi è, che pianura, prati e boscaglie, e le piante sono nell’acqua e si trova appena qualche casuccia di assi, ma sono distanti una dall’altra. Questa situazione si chiama Texas, il quale è più grande dell’Austria, e contiene solo due milioni di abitanti, e questo è solo una decima parte degli Stati Uniti. Questo lavoro di segantino ha la durata di due anni; ma io non so se rimanerò perché adesso che siamo nel fondo dell’inverno si dorme pacificamente senza coprirsi; e di quelli che sono arrivati quà si sono ammalati più di mezzi; ho paura della salute ancora io – Ora non so più che scrivere; riceverai 120 franchi, che verranno assieme a quei di altri compagni. Intanto resto con salutarti di cuore e saluterai tutti i parenti ed in modo speciale la famiglia S. e il nostro signor curato… e poi tutti che dimandano di me. Ti raccomando di voler far dire una messa per me e che tu abbi a andare a messa tutti i giorni perché io da quel dì che sono partito da casa non so quel che è chiesa. Quindi ti torno a salutare e sono il tuo N.N.”
Altre lettere confermano le numerose malattie di febbre in questi poveri emigrati a motivo dell’acqua malsana e delle arie cattive, per il chè dovranno rimpatriare prima del tempo stabilito. Non mancherò di comunicarvi ulteriori notizie. Preghiamo Iddio che non sieno cattive perché se ci falla l’America, siamo fritti. Addio
R.
Soggetto produttore: | “La Voce Cattolica”, n. 15 |
Data: | 07/02/1882 |
Pseudonimo: | R |
Descrizione: | L’articolo riporta la prima lettera alla moglie di un emigrante del Bleggio in Texas. |