Giudicarie, 1 febbraio. – Siamo in via di riabilitazione nell’affare delle assicurazioni. Eccone la cronaca. – Appena capitò un mese fa nel Distretto di Stenico il famoso decreto, (vedi documento a lato) i nostri Comuni non si stettero neghittosi, ma anzi pronti ubbidirono all’invito fatto dalla Presidenza di questo Consorzio agrario distrettuale e s’unirono in sessione straordinaria al Ponte delle Tre Arche al 27 Dicembre p.p. Quivi dopo avere protestato contro l’operato della Giunta, onde allontanare un gravissimo danno per i propri amministrati si convenne di migliorare ancora le condizioni locali in via d’incendj e di provvedere d’avvantaggio cinque pompe idrauliche e di eseguire al possibile il regolamento sulla polizia degli incendj del 1881. Il conchiuso de’ Comuni veniva tosto innalzato dal Consorzio alla Giunta Provinciale con la preghiera di ricevere di nuovo e presto nell’istituto d’assicurazione i comuni esclusi per evitare guai e danni ulteriori. Finalmente dopo un mese d’aspetto venne la risposta e favorevole; Cioè che la Giunta è disposta ad accettare di nuovo i comuni esclusi qualora ogni singolo Comune faccia istanza comprovante l’esecuzione dei conchiusi presi al Ponte delle Tre Arche dirigendola all’Ufficio Steorale di Stenico il quale deve attestare la verità dell’asserto. Ora i Comuni vanno presentando delle istanze, le quali debitamente appoggiate dall’ufficio steorale non mancheranno di metterci allo stato primiero. – I Comuni devono ora sottostare ad una spesa superiore ai duemila fiorini per la provista di macchine, ma ciò è nulla, se per esse ci libereremo dalle disgrazie di futuri incendii – e dalla faccia di neghittosi nella via del progresso. –
R.
Soggetto produttore: | La Voce Cattolica, n. 13 |
Data: | 03/02/1885 |
Pseudonimo: | R. |
Descrizione: | Articolo in cui si annuncia la risoluzione della vertenza riguardante l'assicurazione per gli incendi dei paesi del distretto di Stenico dopo il decreto che impediva a tutti i paesi, tranne Stenico stesso, di assicurarsi. |