Giudicarie 27 giugno. Se voi altri foste ieridì in pieno gaudio per la duplice solennità di S. Vigilio e della Consacrazione dell’amatissimo novello Principe Vescovo, e se da queste valli poteronvi partecipare i nostri buoni popolani, noi del clero dovemmo a malincuore restarcene a casa a cagione dello scarso e costoso servizio Messaggerie, il quale, come è al presente, non ci dà la comodità di ritornarcene al dopo pranzo; e in questo caso era necessario il ritorno per la Domenica odierna. Pazienza; dovemmo contentarci di partecipare alla comune festa Trentina coi voti e co’ desideri: voti e desideri che sull’ali del telegrafo furono mandati ieridì al novello Padre e Pastore, sperando di rinnovarli personalmente, in numerosa comitiva, appena gli affari di cura d’anime ce lo permetteranno.
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Siamo in pieno raccolto de’ bozzoli, che quest’anno, Favente Dio, è per riuscire abbondante in quantità ed eccellente in qualità. Fatta eccezione di poche partite di seme giallo, andate a male per la solita ed irrimediabile flacidezza, tutte le partite di seme verde, bianco e incrociato fecero mirabilia, di qualunque provenienza si fossero. Anche tra il seme giallo s’ebbe qualche magnifica riuscita in ispecie di seme venuto dalla Francia. La scienza bacologica quest’anno ebbe uno schiaffo felicissimo! Fece ottimo prodotto seme ibernato maledettissimamente, il quale alla metà d’Aprile era alla temperatura di 15 gradi R.r ed ai primi Maggio sentì il zeffiro per 5 giorni di zero gradi. So di altro seme che portò il prodotto di Kilogrammi 32 – 45 l’oncia e segnava un’ infezione corpuscolosa di 50, 70, perfino 90%.
E’ generale poi il caso di seme cellulare affatto immune, allevato con altro seme infetto e non trovare differenza alcuna ne’ bachi sì da confondere una partita coll’altra. So di un’altro esperimento fatto di mescolanza di bachi verdi e gialli, ove questi ultimi perirono tutti in morti passi, restando i verdi sani come pesci senza alcun morto, sebbene in contatto continuo dalla nascita all’andata al bosco. Sarei quindi tentato a conchiudere che l’esito dei bachi dipende dalla foglia perfetta o meno e dall’ambiente atmosferico invece che dalla presenza o meno de’ corpuscoli e segni letargici. Questa teoria non combina forse con quella del colèra, il quale non tocca chi vive regolarmente? Quindi trovo giusta la raccomandazione fatta dall’Alto Adige, colla quale si suggeriva di fare il seme bachi da sè colle direttive necessarie all’uopo o segnate in quel giornale. So anzi che alla lettura di quell’articolo alcuni popolani di qui furono talmente persuasi dalla felice proposta, che tosto la realizzarono e s’unirono in società scegliendo le più belle partite di bachi ben riuscite, e ne affidarono la direzione dello sfarfallamento al loro curator d’anime! Qual oscurantismo, dirà qualcuno! Amico, piano col denigrare; aspettiamo la campagna bacologica 1887 e vedremo chi furono i minchioni ed i retrogradi. Se si potesse con questo mezzo fermare in paese i fior. 600 e più che si spendono annualmente in seme bachi estero e farne la medesima provista con soli fior. 200 con pari esito, non sarebbe sciolto un bel problema? Ma e se si farà un brutto fiasco? Non sarà poi il finimondo, giacché si ebbe la cautela di tentare la prova solo per metà. Riesce questa felicemente? Allora addio semenzai più o meno girovaghi, i vostri grossi guadagni a spalle del popolo pagatutto saranno felicemente finiti. Siamo all’epoca delle associazioni, ai tempi della libertà, e sarà mal fatto il tentar la prova in questa maniera per liberarsi dall’importazione del seme bachi estero? Se possiamo averlo buono ad un fiorino l’oncia, dovremo ancora pagarlo 3 e perfino 7 fiorini? Se riuscirà questa prova, l’anno venturo sarà bene tentarne un’altra, quella cioè della vendita cumulativa de’ bozzoli, visto che il fatto del mercato bozzoli è dilà da venire. Se i soliti compratori colle solite combriccole si ostinano a limitar i prezzi, la società penserà essa a soffocare i bozzoli al forno, e poscia si venderanno con frutto mandandoli magari in Merica. La conclusione dunque è questa: chi desidera far provista di buoni bozzoli venga in due o tre giorni in questi paesi e troverà da fare buonissimi affari!
Renzo
Soggetto produttore: | “La Voce Cattolica”, n. 73 |
Data: | 28/06/1886 |
Pseudonimo: | Renzo |
Descrizione: | Articolo relativo alla solennità di San Vigilio e alla consacrazione del Principe Vescovo Eugenio Carlo Valussi, all’esito del raccolto dei bozzoli e alla costituzione di una società per l'acquisto di seme-bachi e smercio cumulativo dei bozzoli. |