(Nostra corrisp.)
Venuto a Trento per molteplici scopi, e tra questi per trovar modo di sollevare un po’ i miei convalligiani dei danni sofferti per la gelata e brina dei 22-24 Maggio pp. (la quale con recente decisione Ministeriale venne ammessa tra que’ danni che portano titolo di abbuono sull’imposta) ebbi occasione di visitare lo Stabilimento Bacologico del Consiglio d’Agricoltura, ed eccone le mie impressioni. Curiosissimo quale sono e sfacciato come ogni villan che inurba, volli veder tutto e dapertutto; or toltone la ristrettezza de’ locali per l’aumento ingigantito dell’azienda, tutto il resto è condotto pienamente conforme alle più razionali pratiche della scienza e del progresso. Oltre le 20 donne, col motto replicato alle pareti di silenzio, attenzione, diligenza, ed ottimamente dirette dal sig. Odorizzi, vi lavorano alla confezione quasi esclusiva del seme verde cellulare. L’esito felice negli anni passati e quello brillantissimo del presente assicura ormai tutto lo spaccio del seme confezionato, sicché è necessario estendere sempre più la confezione. Ma un aumento ulteriore mi pare ora impossibile, se non si dà mano ad ingrandire i fabbricati presenti od ad edificarne addirittura de’ nuovi. Si vedono tanti edifici sorgere a Trento come per incanto dal suolo e destinati forse a scopi meno utili; perché non vedremo ancora un regolare Stabilimento bacologico che sia capace di corrispondere a tutti i bisogni del paese? La fama del seme-bachi del Consiglio è ormai assicurata; i bozzoli che ne derivano sono i preferiti dai compratori; il Consiglio di Agricoltura coi mezzi che ha dal fondo seme-bachi e da altri, è quel solo che può riuscire a liberarci dall’enorme provista del seme-bachi estero; quindi con ogni sforzo si deve sostenere e far progredire quest’Istituto che è chiamato a far risorgere dal torpore l’avvilita nostra bachicoltura.
Fra le altre domande chiedeva al Direttore se lo Stabilimento fosse mai stato visitato dalle allieve delle scuole magistrali, le quali per lo più sono poi chiamate alla educazione delle future nostre massaje, ed ebbi risposta negativa. Capisco; la schiavitù odierna dei programmi scolastici le trattiene occupate altrove, ad hanno ben altro ad imparare! Eppure, secondo il mio debole comprendonio, mi parrebbe ben fatto che queste future maestre visitassero periodicamente lo stabilimento, onde apprendere il modo razionale di coltivare i bachi e di confezionare il seme; anzi non sarebbe inutile l’imparare il maneggio del microscopio, onde divulgarne e popolarizzarne l’uso, nel paese almeno, per l’esame de’ campioni destinati poi alla confezione industriale. Questa mia idea la indirizzo a chi spetta realizzarla, promettendo ripeterla ad opportuna occasione.
Visto che anche il Consorzio Agrario Trentino ebbe spediti inviti di sottoscrizione a seme bachi da esso confezionato, desiderava visitarne il rispettivo stabilimento, ma per quanto ne avessi domandato, non potei sapere ove stesse di casa, anzi mi si volle far credere ch’esso non confeziona seme, ma lo ritira da altri. Allora questa la sarebbe una vera mistificazione, che pel bene del paese, va o dissipata o tolta addirittura. Lo stare a questo mondo solo per spirito di contraddizione, è un pessimo vivere; siamo dunque sinceri, e non neghiamo più la verità conosciuta. Guai a noi se nelle cose le più utili all’agricoltura, come queste, ci vogliamo ad ogni costo introdurvi le bassezze del partito e del pettegolezzo. E questo è quanto.
Rustico giudicariese.
Soggetto produttore: | “La Voce Cattolica”, n. 81 |
Data: | 19/07/1887 |
Pseudonimo: | Rustico giudicariese |
Descrizione: | Articolo in cui si riferisce riguardo alla visita allo stabilimento bacologico del Consiglio Provinciale d’Agricoltura di Trento. |