Giudicarie Esteriori, 4. – In casa di Renzo
– Chi mi chiama? Avanti senza battere, la porta non è chiusa…. grazie del complimento, uno, due, tre, quattro, cinque, ed a quest’ora?
– Via, caro Renzo, non adirarti, siamo amici vecchi, e se l’ora è inopportuna, siamo discreti noi, non ti pare?
– Come vorrete voi e come vorrò io, ma un’ altra volta potrete venire prima delle 10 almeno, perché in questi paraggi rischiereste di restare a denti asciutti; per fare le proviste all’ingrosso non è affare nostro ora e forse mai.
– Lo faremo altra volta, se otterremo lo scopo di questa nostra visita improvvisata; per ora ti chiediamo scusa.
– Che scopo? Che cosa avete in testa di fare con questa improvvisata in massa?
Pazienza per Rustico, ch’è vicino, ma per Michele, Toni, Tita e Zambiasi ci deve essere cosa proprio urgente.
– Urgente o no, grossa o piccola ella è questa: siamo venuti per iscuoterti dal lungo sonno, e per farti rendere vivo ancora.
– Vivo? Gentenemei, lo sono anche troppo! lo sa la mia borsa, lo sa, nella quale non vi si può fermare un becco di quattrino.
– C’intendi già, vogliamo dire, che ritorni al tuo mestiere di corrispondente pel nuovo giornale “Il Popolo Trentino“.
– Oh! questo poi no; né nuovi né vecchi, di giornali ne ho avuto abbastanza per il passato; se non lo sapete voi, lo sanno tutti.
– Eppure devi tornare agli amori antichi.
– Eppure non mi muovo; l’amor per Dio e per la patria, che sempre era il mio movente per scrivere quel che ho scritto, fu tenuto per pessimismo, per revoluzionarismo, per nichilismo, per antiaustriachismo e peggio. Dunque bocca taci, e rimettiamo il tutto a domine Iddio.
– Via, non dare in esagerazione ora; promettiamo di entrare anche noi al lavoro per Dio e per la patria.
– Tanto meglio; riposo più in pace io. Ho piacere lo facciate, e vi auguro esito migliore del mio. Quodscripsiscripsi, lo ripeto in altro senso di Pilato, e Renzo non si vedrà più sopra i fogli. Capite il latino? Venite dunque a tavola a far penitenza, e del resto non parliamone più, ci siete voi e servite voi il paese.
– Sei dunque così ostinato?
– Ho detto….
Questa scena come avvenne pochi giorni fa, ve la riporto, e se credete pubblicarla, sarà la prima corrispondenza del vostro
Michele
Soggetto produttore: | “Il Popolo Trentino”, n. 1 |
Data: | 06/12/1888 |
Pseudonimo: | Michele |
Descrizione: | Con questo primo articolo sul giornale "Il Popolo Trentino" don Guetti avvisava il lettore riguardo l'uso di nuovi pseudonimi (Michele, Toni, Tita, Zambiasi e Rustico) e l'abbandono del più conosciuto Renzo. Oltre ad essere un manifesto programmatico l'articolo rivela anche lo stato d'animo di don Lorenzo presumibilmente abbattuto dopo l'esclusione causata dal cambio di direzione del giornale "La Voce Cattolica" di cui era corrispondente; un don Guetti che pone addirittura seri dubbi sulla possibile nascita della cooperazione ("per fare le proviste all'ingrosso non è affare nostro ora e forse mai"). |