Dalle sponde del Sarca, 17.

Nel 1871, costretto a far da maestro oltre che da catechista, dall’autorità scolastica distrettuale fui proposto a dirigente delle scuole di quel comune dove aveva la grazia di vivere in quei beati tempi. Ma avendo avuto sempre la massima d’interpellare i miei superiori in cose di importanza, così anche allora chiesi se potessi accettare quell’onorifico incarico, il quale di sopra più mi avrebbe fruttato una trentina di fiorini, somma tutt’altro che trascurabile per un povero cappellanuccio di montagna. N’ebbi in risposta non licet, ed io mi contentai di restare semplice cappellano-maestro. Otto anni dopo, cambiati luoghi e mutate circostanze, l’autorità politica distrettuale, come autorità scolastica, dietro proposta del comune mi nominava nientemeno che ispettore scolastico locale nel paese ove funzionava in qualità di curatore d’anime. Memore del divieto avuto per essere dirigente, ricorsi di nuovo per un parere a’ miei superiori, e ottenni il pieno beneplacito per questa carica di ispettore scolastico locale.

Durante il mio ispettorato avvennero dei fatti non indifferenti in punto a scuole e maestri della mia cura e vicinanze, e sempre si finiva col dare ragione al sottoscritto, sia dal comune locale, sia dall’autorità scolastica distrettuale e provinciale. Da principio la scuola era di due classi: una di ragazzi ed una di ragazze; ma il numero degli scolari (erano circa 140) era troppo elevato per la capacità dei locali scolastici. Io proposi di formare tre classi; una mista pei piccoli, e le altre due coi sessi separati, e ponendo un maestro ai ragazzi, una maestra alle ragazze, ed una maestra ausiliare alla classe mista. La cosa fu approvata dal consiglio scolastico provinciale, e l’importo complessivo antecedente stanziato per le scuole non fu alterato. La cosa continuò ad andar avanti fin qui regolarmente, e il progresso didattico, morale e religioso di questa gioventù fu sensibilissimo.

Da qui innanzi però, in forza della nuova legge, succederanno in queste scuole serii cambiamenti. Anzitutto si ritornerà alle due classi di prima e si metteranno le acciughe nel barile, ossia i ragazzi si affogheranno nei soliti vecchi locali scolastici, a meno che la mano generosa della Giunta provinciale non ci venga a fabbricare, a tutte sue spese s’intende, altri locali. In secondo luogo si manderanno a spasso le due maestre provvisorie che ora funzionano per f. 250 in tutto, per dar luogo ad una approvata con f. 300, e il vecchio maestro definitivo si avrà i tanto desiderati f. 400, che saranno cacio sui maccheroni per la numerosa figliuolanza. Ma in pari tempo la cassa comunale verrà aggravata di f. 130 di più e avremo due classi invece di tre. Evviva il progresso… delle casse comunali! Dal 450% di addizionale comunale progrediremo al 600%!

In previsione di questa cuccagna io diedi già la mia dimissione da ispettore scolastico locale per ritornare semplicemente curator d’anime e catechista. E se fino a qui, essendo le classi tre vi furono sei ore settimanali di religione, da qui innanzi le ore di religione saranno soltanto quattro, due per classe. Evviva il progresso religioso!

Un ex ispettore scolastico locale.

Soggetto produttore:"La Famiglia Cristiana", n. 57
Data:18/05/1892
Pseudonimo:Un ex ispettore scolastico
Descrizione:Articolo riguardante le dimissioni di don Guetti quale ispettore scolastico locale nella scuola di Quadra in seguito all’introduzione della nuova legge scolastica.