S. Croce, 20 luglio. – Quando si comincia colla iettatura, dicono i napoletani, non si finisce mai bene. Il nostro contadino attendeva più ansioso del solito il raccolto bozzoli di quest’anno, sia pella lusinghiera prospettiva del prezzo, sia pel maggior bisogno sentito di fronte al gravissimo avvilimento del valore dei bovini originato dalla scarsezza de’ foraggi.
Ma, signori sì che il diavolo ci volle mettere la sua lunga coda. La gelata fatale dei 7 maggio costrinse a gettare molti bacolini e quindi molti denari; poscia il prezzo elevato della foglia che ascese fino a fior. 2 il sacco, decimò, prima che entrasse nella borsa, il guadagno sperato sui bozzoli. Ma non è ancora tutto finito. I bozzoli sono belli e pronti sul bosco; il genere è abbondante, classico, di buona rendita ecc. ma non si vedono compratori, che vogliano pagarlo a giusto prezzo.
Questo Consorzio cooperativo a nome anche delle società sorelle, visto che la filanda Lutti restava chiusa quest’anno, per ragioni, si dice, di famiglia, si dà le mani attorno e tenta altrove uno smercio cumulativo de’ bozzoli dei propri soci, come fece l’anno scorso. Le trattative giunsero, pareva, a buono stadio, gli estremi del contratto si fissarono chiari e netti, ma arrivati al momento di pesa e paga, si dovette restare con un palmo di proboscide! Fu vera gloria? Ai lettori il facile responso…. Intanto questi poveri contadini restarono in balia di pochi ammassatori, bene legati ed intesi tra loro per finire di rovinarli. Rarissime poste furono pagate f. 1.70 il kg; poche f. 1.60, in generale f. 1.30 e tante solamente f. 1.05; dunque con prezzo peggiore dell’anno scorso. Pazienza ne fossero contenti i signori compratori del buon guadagno! ma no; che qualcuno arrivò persino ad aggiungere la beffa contro i poveri sfruttati, minacciando ancora di venire a peggiore edizione nell’anno venturo! E ciò sarà? Probabile, probabilissimo, se il contadino non alza la testa, e non odora il vento infido; possibile, possibilissimo, se le nostre associazioni agrarie non si muovono tosto a scongiurare il pericolo che minaccia fatale! sicuro, sicurissimo, se codesto benemerito Consiglio, dopo di aver pensato a far buon seme-bachi, non pensa ad una buona regola del mercato dei bozzoli. So che il Consorzio A.D. di Condino, innalzò a codesto Consiglio analoga proposta per trattarsi eventualmente nella prossima adunanza di Sezione; ora che vi si aggiunge questo grosso carato d’attualità; spero sarà presto presa in previa disamina da codesta solerte Giunta permanente in modo da presentare poscia alcunché di concreto e di facile attuazione. I nostri bachicoltori guardano fidenti e supplichevoli ai Consorzii agrarii, e specialmente al Consiglio prov. d’agricoltura, perché come in molteplici rami si rese benemerito, così sperano un po’ di redenzione anche su questo punto dello smercio de’ bozzoli. Il miglior modo di smerciare a tutta fidanza il seme-bachi ed in abbondanza si è quello di assicurare poscia la vendita del prodotto, senza esser messi alla speculazione dei pochi negozianti. Sappiamo che il Consiglio si prestò a tutt’uomo ed in specie l’infaticabile, solerte suo Presidente, perché Provincia e Stato vengano in aiuto della sericoltura, chiedendo facilitazioni ai filandieri, ed ora si lascierà che costoro per gratitudine corrispondano coppe per denari, congiurando tra loro a tutto carico della scarpa grossa? Uopo è di moderazione nelle cose; perché altrimenti si verrà ad estremi tali che saranno dannosi a tutti. Sta, a chi può più del sottosegnato, lo studiare la soluzione più opportuna di questa vertenza. Ad ogni modo si sappia che qui da noi si pensa sul serio a non lasciarsi pigliar più all’improvviso in questa bisogna; e senza raccogliere quel guanto che qualche avido ci volle gettare innanzi per sfidarci ad altro anno, noi unendoci compatti procureremo di far da noi stessi o di pensare a smerciare altrove que’ bozzoli che qui si pesano e pagano a bestemmie!
Scusino i lettori; era tempo di parlare.
Vostro R.
Soggetto produttore: | “Bollettino C.P.A.”, anno 1893, 20 luglio, pp. 228-229 |
Data: | 20/07/1893 |
Pseudonimo: | R. |
Descrizione: | Articolo riguardante i problemi legati alla sericoltura e al magro guadagno derivante della vendita dei bozzoli. Nella parte finale si fa appello alle autorità superiori per sostenere la bachicoltura locale e garantire una vendita del prodotto a prezzi ragionevoli. |