(NOSTRA CORRISPONDENZA)
Trento, 21 ottobre.
Anzitutto mi permetterete che lasci da parte tante notiziette degne di nota riferentesi al nostro Trentino, per venire a quella che più interessa quale la questione della sua autonomia. Vi ricordate che i deputati provinciali presentarono una regolare domanda di ciò nell’ultima sessione e che il governo issofatto loro turò la bocca col dichiarare chiusa la Dieta. I nostri onorevoli a questo brutto complimento dimisero in massa e compatti il loro mandato da deputati.
I deputati trentini pel Consiglio dell’impero fecero poscia interpellanza al Governo sul modo della chiusura della Dieta, ma fin quì non si ebbero risposte e non l’avranno mai più. Ora si avvicina il momento che si riaprirà di nuovo la Dieta provinciale, e dato che il governo accetti la dimissione data in blocco pei nostri deputati trentini, si dovranno tra breve fare nuove elezioni suppletorie. Ed è qui dove ci troviamo in un punto difficile e scabroso.
Il compromesso fatto nelle passate elezioni dietali, fu rotto colle elezioni ultime pel Consiglio dell’impero era e difficilmente si potrà ora intendersi tra liberali e clericali. Che sia desiderabile ancora un nuovo compromesso fra questi due elementi cozzanti tra se nei principii, non lo ritengo stantechè le parti non sono bene in proporzione, mentre noi clericali siamo lasciati in minoranza, mentre dovremmo avere la sua maggioranza. D’altra parte il voler ora tentare una lotta aperta coi liberali non sarebbe ancora opportuno, mentre il partito nostro manca di organizzazione completa; e quel che più importa, senza un organo della stampa che lo sorregga e lo animi alla lotta è cosa pressoché impossibile. Il Popolo Trentino che rappresentava la gran maggioranza del partito Cattolico Nazionale trentino, fu lasciato morire non per anemia di lettori ed abbonati, ma per deficienza di appoggio al suo programma.
Un movimento elettorale a prova di circolari clandestine, è ridicolo ai tempi presenti, dunque ho tutta la ragione di ripetere che ci troviamo in un punto politico scabroso e difficile assai.
Per uscire con meno infamia possibile si dovrebbe venire alla fondazione di un nuovo giornale che rappresenti la gran maggioranza cattolica e nazionale del Trentino, se saremo ancora in tempo: ovvero bisognerebbe che qualche giornale cattolico dei già esistenti assumesse con ardore la causa nostra, con un programma nazionale chiaro, esplicito, netto che tutti riunisca, laici e clero, sotto un solo vessillo. Ma temo, che ciò non avverrà per circostanze speciali tutte nostre e del nostro paese; che tutti qui conoscono e non si possono intendere altrove. In allora abbiamo solo un’àncora di speranza in un nuovo giornale, che sicuramente in questo caso, nascerà coll’anno, ma forse troppo tardi per influire nelle prossime elezioni alla Dieta, se queste si faranno prima d’allora.
Soggetto produttore: | “La Lega Lombarda”, n. 286 |
Data: | 24/10/1891 |
Pseudonimo: | |
Descrizione: | Articolo di natura politica riguardante la dimissione dei Deputati trentini alla Dieta di Innsbruck, le future elezioni e la mancanza di un giornale che rappresenti il partito Cattolico Nazionale Trentino dopo la chiusura del Popolo Trentino. Viene attribuito a Guetti poiché tali argomenti vengono ribaditi anche in una corrispondenza autografa datata 9/11/1891 indirizzata a Don Graziano Flabbi custodita presso l’Archivio Diocesano di Trento. |
Collegamento esterno: Trascrizione della lettera a don Graziano Flabbi