Giudicarie esteriori, 9.
Questa volta sono in grado di segnalare un grato progresso dal lato di macchinismi di caseificio operato senza tante pretese dai fratelli Rigotti di S. Lorenzo che, bravi carpentieri, falegnami, ferrai e muratori si distinsero già in tanti lavori, e la società dei nostri alpinisti trentini usò più volte l’opera loro nella fabbrica dei Rifugii sulle nostre Alpi. In una malga del Veneto fu dato di vedere al maggiore di questi fratelli anni fa una zangola rudimentale bensì ma migliore dei soliti nostri barchietti. Ritornato a casa, fece per conto suo una simile zangola, perfezionandola secondo gli sembrava meglio, e dessa ancora continua a servirgli benissimo. L’anno scorso pregato da un mandriano ne fece una seconda, ed ora dietro desiderio del presidente di questo Consorzio A. D. se ne fecero altre, una pel casello di Fiavè, una per quello di Cavrasto e due altre pel Banale. Già da quattro giorni de visu provai la praticità ed utilità di tale ordigno, e m’affretto a descriverlo, perché chi n’avesse interesse ne faccia acquisto, essendo il suo prezzo assai modico.
È formata di un disco di legno col diametro di cm. 84 e dello spessore di cm. 30, nel quale passa un perno che poggia sopra un piedistallo pure di legno, da una parte del quale evvi un manubrio per la rotazione. Il vuoto di questo disco è della capacità di litri 120 e può contenere comodamente la panna per fare 15 kg di burro. L’usciuolo pel quale s’immette la panna e si toglie poscia il burro è ovale, misurando nella maggior larghezza cm. 20 con un foro dalla parte opposta per lo scolo del siero ad operazione finita.
Nell’interno, prima dell’operazione, si mette un diafragma bucherellato e mobile per rendere la formazione del burro più precoce, e vien fermato in modo facilissimo ed ovvio. Il maneggio di tale zangola può essere fatto da una sola persona di forza ordinaria ed il burro è bello e fatto entro lo spazio massimo di 1⁄2 ora, quando si riscalda la panna ad 11° R. Sebbene l’esterno della macchina non presenti quella finezza di esecuzione quale si presenta nei meccanismi che ci vediamo piovere d’oltre monti, pure esso è solido, e non manca neppure di eleganza, ed in avvenire verrà perfezionato nel senso di aggiungervi un secondo manubrio da levarsi a piacimento. Ed il prezzo di questa zangola? Forse 50, 70, 80 fiorini come le solite? Niente di tutto ciò. Quella che ora adopera il casello di Fiavè costa in tutto e da pertutto fiorini 15 soltanto.
Il burro che esce da questa zangola è buonissimo anche senza passare per la gramola, perché contiene pochissimo siero; non è facile a prendere cattivi odori perché la zangola si presta benissimo alla pulitura levandone ogni volta il diafragma. E poi è roba nostrana, è prodotto della nostra industria casalinga, capace di farla in barba a tutte le zangole che costano un’occhio; chi dunque non vorrà una di queste zangole ch’io volentieri chiamerei Zangola Rigotti? Se ne possono fabbricare di qualsiasi dimensione, e chi ne desidera si rivolga a Celeste Rigotti e f.lli di S. Lorenzo posta Stenico, indicando solo per quanti kg. di burro intende avere la zangola, ed in breve tempo sarà servito a tutta mitezza di prezzo. Questa zangola si presta benissimo per essere portata fino su la più alta delle nostre montagne, perché leggera, e si può usare anche senza piedestallo, supplendovi semplicemente con due piuoli piantati in terra sui quali poggiano i perni del disco.
Questo Consorzio agrario dist. ne fece ordinazione di un’esemplare per essere depositato presso l’agenzia agraria di codesto Consiglio prov. d’agricoltura, ed allora gli interessati ne potranno prendere migliore cognizione e credere ai propri occhi più che a questa sbiadita chiacchierata del vostro
Cronista.
Soggetto produttore: | “La Famiglia Cristiana”, n. 18 |
Data: | 11/02/1895 |
Pseudonimo: | Cronista |
Descrizione: | Articolo riguardante un nuovo modello di zangola, introdotto dai fratelli Rigotti di San Lorenzo in Banale, promosso in questo articolo da don Guetti per la comodità d’uso e per la bontà del prezzo. |