tenuta nella casa comunale addì 14 febbraio 1896.
Il Presidente Don Lorenzo Guetti
Festi Domenico Vice-presidente
Calza Luigi membro di direzione
Zanini Giuseppe “ della Commissione di sorveglianza
ed inoltre altri 50 soci dei 110 inscritti in matricola.
Il Presidente, constatato il numero legale dei soci comparsi e la statutale pubblicazione dell’avviso di convocazione 7 febbraio 1896 col seguente:
- Relazione della Direzione e Commissione di sorveglianza sulla gestione sociale 1895 e relativa approvazione del resoconto,
- Proposta di acquisto di nuovi locali per la sede della società e del magazzino sociale,
- Adesione alla Federazione dei Sodalizi Cooperativi della parte italiana della provincia,
- Eventuali proposte,
dichiara aperta l’adunanza ad ore 1 pom. ed a nome della Direzione prelegge la relazione che si allega, ed apre la discussione sulla medesima.
I p. Nissuno avendo serie osservazioni da farvi, mette a voti l’approvazione del resoconto presentato che viene approvato ad unanimità.
II p. Al secondo punto il Presidente espone con chiare parole il bisogno sentito da tutti di avere locali migliori dei presenti per l’azione sociale, essendo questi insufficienti ai bisogni più necessari presenti, e molto più a quelli futuri per unirvi gli uffici e della Cassa rurale e del Circolo sociale che è in desiderio di tutti, e per altre unioni ordinarie e straordinarie della società.
Per soddisfare a questo bisogno si offre duplice occasione presentemente, coll’acquisto cioè o della casa Valentini o di quella Possaghi. La prima in fondo al paese, è già presentemente usufruita dalla società col deposito formaggi, granaglie e fabbrica salumeria; e dessa si presterebbe anche allo scopo spendendo poco relativamente per l’acquisto, ma dovendola ridurre ci vorrebbe una muraglia divisoria nei locali superiori fino al tetto ed accessorii, per cui per la riattazione si dovrebbero spendere circa 1.000 Corone, avendone spese 300 e più nei locali presenti, che si presentano in miniatura di fronte a questi.
La seconda casa invece sembrerebbe bella e fatta allo scopo e da entrarvi tosto senza qualsiasi spesa di conseguenza. La sua posizione centrale non potrebbe essere migliore, ed essa si presenterebbe assai idonea per tutti i futuri bisogni sociali; ma, c’è un ma serio a questo acquisto, questo è la cifra vistosa del suo valore di circa 3.000 fiorini. La Direzione, continua il Presidente, vi espone il pro e contra di tutte e due le occasioni che si presentano, essa non vi mette nè sale nè pepe, lascia alla vostra deliberazione il scegliere l’una o l’altra, e dichiara aperta la discussione in proposito.
Qui l’assemblea si anima e va pronunciandosi palesemente per la casa Possaghi e fra le varie proposte accetta ad unanimità questa del socio Beniamino Righi che suona: L’assemblea autorizza la Direzione a trattare l’acquisto della casa Possaghi sempre che il prezzo non superi i fior. 3.000, riservandosi ulteriore approvazione se si dovesse eventualmente sorpassare di qualsiasi cifra detto importo.
ad 3 p. Esposto dal Presidente lo scopo della Federazione già costituita delle Casse rurali e Sodalizi cooperativi coi relativi utili ed obblighi che ne derivano alle società confederate, l’assemblea ad unanimità vota la piena adesione alla stessa, molto più che il proprio Presidente, è anche Presidente di quella.
ad 4 p. Eventuali proposte. Nissuno avanzando proposte, il Presidente invita i soci nominati alla firma del protocollo Luigi Bronzini e Filippo Leoni e chiude l’adunanza ad ore 2¾ pom.
(L.S.) Leoni Filippo m. p.
Relazione della Presidenza e Commissione di sorveglianza sull’azienda sociale 1895 e resoconto.
Al primo settembre vi presentammo il bilancio del I. Trimestre di vita della nostra società, unito ad una piccola relazione, che approvata da voi, passò alla stampa e da tempo trovasi in vostra mano. Ora questa Direzione si presenta nuovamente a voi a render conto dell’ulteriore operato e sottomette alla vostra approvazione il bilancio e resoconto fine anno 1895, e quindi del primo semestre d’attività della nostra Famiglia Cooperativa. Come abbiam fatto la prima volta, pria di darvi le cifre del finale risultato, ci piace discorrere sull’andamento della nostra azienda nei singoli titoli delle sue operazioni.
Il movimento di Cassa al I° trimestre ammontò Cor. 23.684,96 entrata
restando un avanzo di Cor. 30; alla fine del II° trimestre
e dell’anno abbiamo invece un movimento totale Cor. 46.588,91 entrata
con un avanzo di Cassa di Cor. 172,44.
Il movimento poco su poco giù fu eguale nel I° e II° trimestre e ci dà mensilmente un giro Cassa di entrata ed uscita di circa Cor. 7.700.
I soci effettivi che nel I° semestre erano 92 alla fine anno sommano 110; con un aumento di 18. Se di questi alla prima erano accreditati, con cambiale di C. 60, soltanto 42, ora questi che usano fare acquisti a credenza sono ascesi a N.° 70.
La partita soci segna un dare di Cor. 10.462,88
di fronte ad un acconto, e ad un avere di Cor. 7.675,12
restando quindi essi in debito di Cor. 2.787,76
che in media risulta di Cor. 40,–
Il mobilio di Cor. 378,80 si aumentò a Cor. 439,60, avendo provvisto tutte le macchine per il lavoro della grassina, ed avendo aumentati i recipienti pei liquidi. Essendo ancora tutta roba nuova, a bilancio non si fece ancora nissuna diminuzione per l’uso.
Se nel I. Trimestre entrarono in magazzino
generi pel valore di Cor. 15.555,85
e collo smercio ne uscirono pel valore di Cor. 10.792,77
risultando una rimanenza Cor. 4.763,08
a fine d’anno invece abbiamo queste risultanze
entrati pel valore di Cor. 33.285,92
Quest’aumento di generi restanti in magazzino, oltre dipendere dall’attività maggiore che prese la società, è cagionato dal deposito salami che sono in stagionatura; dall’acquisto di tutto il formaggio delle malghe nostre, Misone e Cogorna, e di una buona partita di grano turco del Regno acquistato in ottobre, epoco del minor prezzo.
I generi a magazzino, è bene lo sappiate, si calcolano al puro costo di acquisto, franchi anche di condotte, affinché il bilancio riesca sempre più sicuro. Il procento di smercio che segna ordinariamente fin qui il nostro magazzino è limitatissimo perché non ascende fin’ora che al 5% in medio.
La nostra Famiglia Cooperativa riconosce un sol debito, quello verso la nostra Cassa Rurale, che si presta a fare l’Amministrazione sociale. Avemmo da questa in tutto l’esercizio mediante conto corrente Cor. 26.315,06
e ne restituimmo per l’ammontar di Cor. 15.653,58
restando in debito compreso il rispettivo interesse di Cor. 10.661,48
I grossisti presso i quali facciamo gli acquisti di generi furono tutti saldati alla fine d’anno, e generalmente nissun debito presso i medesimi si ferma alla mesata perché vogliamo godere gli sconti che vi vengono offerti. La nostra Cassa rurale è in grado fin qui di farci ottimamente l’amministrazione giacché essa non solo viene in nostro aiuto, ma è al caso di aiutare anche altre cooperative del Distretto. Di ciò dobbiamo essere grati a questa istituzione che fu la madre che fece nascere e mantiene in buon stato questa sua figlia e figlia prediletta.
Non a sicurezza dei grossisti, ma a tranquillità dei soci della Cassa rurale, ch’è l’unica nostra creditrice ora, segniamo il grado di garanzia sociale.
I 110 soci garantiscono giusta lo Statuto per Cor. 11.000
I 70 soci con cambiale cautatoria di C. 60 Cor. 4.200
Evvi poi il capitale sociale Cor. 550
che dà una garanzia totale di Cor. 15.750
Se a questo aggiungiamo poscia i generi restanti a magazzino, dei quali quegli esistenti nel locale di smercio sono assicurati per 2.000 fiorini alla società la “Venezia”; puossi dire che evvi una garanzia veramente pupillare e da far dormire i sonni tranquilli anche al creditore più meticoloso.
Questa rubrica segna le azioni che abbiamo versato presso le società sorelle, il Consorzio Cooperativo di S. Croce, e la Famiglia Coop. di Lomaso, azioni di corone 10 l’una. L’altra corona forma l’azione sociale presso questa Cassa rurale di Risparmio, colla quale abbiamo aperto il conto corrente. Sono dunque corone 21 che ad associazione finita devono ritornare in cassa e si mettono perciò in conto attivo nel bilancio a questo titolo.
E ora veniamo a quella fra le rubriche e fra i diversi titoli, che segna più davvicino il buono o il cattivo andamento dell’azienda sociale. Se nel primo trimestre ebbimo un reddito netto di Corone 78,88 e in questo secondo invece solo Corone 29,88, ciò non significa regresso; fu l’aumento del personale di servizio che ci portò una minor rendita, e l’interesse maturato fine anno con spesa non calcolata nel I trimestre. Questa cifra nel prossimo bilancio speriamo vederla di molto aumentata, sebbene abbiamo noi stabilito di usare il minimo per cento possibile sullo smercio. Come si dirà al punto secondo dell’ordine del giorno, la società ha bisogno di locale più spazioso e comodo per la sua azienda, e se voi accetterete una o l’altra delle proposte della Direzione, ci vedremo in breve installati in luogo tale da soddisfare pienamente ogni esigenza non solo, ma da arrecare al servizio interno tale una miglioria da risparmiare sullo smercio quello che ci occorrerà per coprire la nuova spesa che non è niente affatto indifferente. Per alcuni anni avremo con ciò modo di mettere al sicuro le rendite sperabili.
Ecco ora lo specchietto delle spese rendite:
Soggetto produttore: | “Bollettino C.P.A.”, anno 1896, 14 febbraio, pp. 66-68 |
Data: | 14/02/1896 |
Pseudonimo: | |
Descrizione: | Visto il ruolo di don Guetti all’interno della cooperativa di Fiavé (presidente) e la qualità degli interventi viene pubblicato l’intero protocollo. |