Il principio delle compere cumulative, intermediaria la Federazione, è adombrato nel § 3, e dello statuto federale, che dice essere scopo della Federazione « indirizzare le operazioni di acquisto ». In più numeri del nostro Bollettino abbiamo preso in esame e accentuato i vantaggi che ridonderebbero ai sodalizi federati, dagli acquisti in comune.
Le cooperative, unite insieme per fare le compere in comune, avrebbero la merce a miglior mercato, che facendole isolatamente, potrebbero operare con capitali meno rilevanti, perchè non sarebbero più obbligate, per approfittare dei prezzi bassi del mercato, ad acquistare in una sola volta grandi quantità di merci, eccedenti i bisogni immediati della loro azienda, non correrebbero alcun rischio d’essere ingannate, nella qualità e nel prezzo. Avanti pochi giorni fu nell’ufficio federale un presidente d’una Famiglia Cooperativa, dicendoci fra altro d’aver comperato del caffè da brucio a s. 92; e pochi momenti prima la Federazione aveva pure fatto acquisto di tal sorta di caffè a s. 86: se quel presidente, conscio del proprio dovere, si fosse rivolto a noi, avrebbe risparmiato su un quintale di caffè fior. 6. E di questi esempi ne potremmo addurre in gran numero.
È doloroso dover constatare che molte delle nostre Famiglie Cooperative si rivolgono a quei fornitori che esse pretenderebbero di eliminare, scansando il loro centro naturale che è la Federazione. E poi pretendono che questa si metta in diretta relazione coi mercati di produzione: tale esigenza, del resto giustissima, e da noi sempre sostenuta, non potrà essere attuata fino a tanto che tutti gli acquisti delle nostre federate non sieno disciplinati e diretti dall’ufficio centrale. Si legga in proposito la relazione della presidenza all’ultimo Congresso, si legga quello che viene stampato continuamente nella rubrica finale « ai cooperatori » circa ai rapporti fra la Federazione ed i consorzi federati; si prendano ad esempio i paesi classici della Cooperazione, come l’Inghilterra, la Scozia, il Belgio, l’Olanda, ove esistono potenti magazzini centrali, di cui si fece più volte parola sul nostro giornale, e che spendono per la compera di un articolo per tutte le federate, tanto quanto costituisce, alle volte, la spesa per la provvista dello stesso articolo di una piccola cooperativa. Non tutti però i consorzi federati sono tanto alieni dal rivolgersi per i loro bisogni alla Federazione: essi si possono classificare in 3 categorie:
la prima, quella dei Consorzi, che per non avere l’abitudine di rivolgersi alla Federazione o perchè si sentono o credono di poter fare sempre da sè o per altre ragioni, seguono la loro strada e non si valgono di noi;
la seconda, quella dei Consorzi che stanno volentieri a sentire ciò che noi proponiamo, non foss’altro per valersene al fine di ottenere che qualche fornitore, messo a parte delle condizioni da noi ottenute, le faccia migliori;
la terza, quella dei Consorzi che hanno piena fiducia nella Federazione e alle sue proposte internamente si rimettono, sia pure discutendole prima, ciò che è giustissimo, e che impone doveri maggiori e responsabilità più gravi a noi.
Quale di queste Cooperative agirà più consentaneamente allo spirito della cooperazione, più giustamente nell’interesse dei propri soci, più corrispondente ai desideri degli stessi, ed agli obblighi che incombono alle Direzioni, le quali vedranno in allora allontanati i sospetti, le differenze, le gelosie? Facciano, facciano, se il credono da sé; ma non agiscano a loro danno; sieno cauti e pensino se un po’ di maggiore cordialità colla Federazione non si risolva in fine in altrettanto vantaggio pecuniario.
Soggetto produttore: | “Supplemento al Bollettino C.P.A.”, n. 16, anno 1897, 15 dicembre, p. 285 |
Data: | 18971215 |
Pseudonimo: | |
Descrizione: | L’articolo riporta i vantaggi ottenuti dalla cooperative che si rivolgono alla Federazione per fare acquisti cumulativamente. Viene attribuito a Guetti per la tematica riportata sostenuta in numerosi scritti. |